Oggi ho studiato... e dopo aver studiato ho fatto questo...
Nulla mi diverte e mi rilassa come pasticciare coi colori!
Generalmente ritengo normale che alcuni ricordi dell'infanzia col tempo tendano a sbiadire, tuttavia, seppur sotto forma di traccia, qualcosa nella mia memoria tende a permanere.
Ed ecco, tuttavia, che puntualmente vengo bollata come la persona negativa, la guastafeste, la noiosa che, non essendo in grado di divertirsi, vorrebbe che non lo facessero neppure gli altri... Sarà così? Me lo sono chiesta, perché non sono tipo da risparmiarmi certe domande; tutte le crudeltà psicologiche che la mente umana è in grado di concepire, le rivolgo abitualmente contro me stessa... Ebbene, del divertimento mi infastidisce non il fatto che sia faccenda altrui ma la sua inutilità, il suo essere uno stato che definirei inautentico... Che gli altri si divertano non è cosa che mi tocca, provo solo un vago senso di pena perché la felicità che deriva da questo divertimento, a guardarla da vicino, non regge l'analisi e si sgretola. E quindi neppure volendolo riuscirei più a considerare invidiabile quello stato di divertimento: vedo solo gente incapace di fissare lo sguardo sulla propria reale condizione (condizione che, ripeto, non è mia né loro ma di tutti in quanto esseri umani!), gente che si gira dall'altra parte appunto!