Bazzicando
in rete, quando non si ha qualcosa di preciso da fare, ci si può imbattere in
discorsi e battibecchi quanto meno irritanti, soprattutto quando tirano in
ballo quello a cui stai praticamente dedicando la tua vita.
E dunque, la questione è la seguente: l’imbecille di turno (mi si conceda di
chiamarlo tale perché di altro non si tratta!), che è solo il rappresentante
ideale di tanti suoi simili, deride/disprezza chi decide di intraprendere un
percorso di studi umanistici (nel caso particolare si trattava proprio della
mia filosofia) perché non dà lavoro subito, ma, soprattutto, non darà mai soldi
a palate! Dopo tutto si sa, continuava il grande uomo di mondo nel suo pseudo-ragionamento,
se un percorso di studi non porta a riempirsi le tasche è inutile, non ha
alcuna ragion d’essere e coloro che lo scelgono sono un branco di cretini,
futuri pezzenti, da commiserare nella migliore delle ipotesi!
Qualcuno ha messo un po’ in moto il cervello ed ha osato rispondere a cotanta
saggezza che, dopo tutto, dei soldi ce ne facciamo ben poco se poi siamo
costretti a fare per tutta la vita un lavoro che non ci piace e, aggiungo
io, se siamo costretti a passare svariati anni sui libri di una disciplina
della quale non abbiamo nessuna considerazione se non in relazione ai soldi che
ci potrebbe far guadagnare in futuro. La risposta, ovviamente, è stato un ritornare sui soldi ignorando l’argomento lavoro…
Ora mi chiedo, sinceramente, se una persona con un briciolo di cervello possa
davvero pensare di svolgere una professione badando solo all'aspetto economico,
come se in fondo si potessero ignorare tutte le ore che uno trascorre a
lavorare e pensare solo al momento in cui ci ritroviamo il compenso tra le mani.
Il lavoro che si sceglie di fare, che si voglia o no, ci caratterizza e a lungo
andare diventa parte della nostra identità.
Questo non è certo un modo per dire che
il denaro non serva a nulla, di quello c’è sempre bisogno, ma, mi si scusi la
banalità, è possibile davvero vivere in funzione del denaro, scegliere un
lavoro solo in base al denaro, scegliere chi
essere esclusivamente in base al denaro?
Il lavoro è un mezzo di sopravvivenza che è, allo stesso tempo, fine dell’esistenza
di un essere umano; il denaro è un mezzo e basta e, dopo decenni e decenni di
teorizzazione in proposito, non posso fare a meno di constatare che un po’ di
filosofia a certa gente servirebbe con estrema urgenza, perché possa capire quanto meno su che strada
sta muovendo i propri passi.
Passiamo al punto dolente, il fatto che parlo anche per esperienza personale:
laurea in filosofia e niente lavoro.
“Lo vedi!” mi direbbe compiaciuto (e di fatto lo dice) qualcuno dei “saggi
signori” nominati all'inizio.
Ma la mia risposta, e spero quella di molti nelle mie stesse condizioni, non
può che essere questa: nessuno di quelli che intraprendono un percorso di studi
umanistici è tanto ingenuo da credere di trovare un lavoro il giorno dopo la
laurea o di far soldi a palate una volta trovata un’occupazione; ma qualcuno
dei grandi praticoni che si aggirano nel mondo, virtuale e (purtroppo) non, ha
forse mai pensato che, probabilmente, non era quello, i soldi a palate, il fine
di chi ha fatto una scelta del genere?
Forse faremo la fame, forse lavoreremo solo dopo i 40 anni, ma quanto meno
eviteremo la frustrazione perenne derivante dal non essere nel posto in cui volevamo
essere e, a confronto di questa, la frustrazione del non trovare lavoro
sembrerebbe quasi cosa da poco.
Grandi ingegni pratici, interrogatevi! Sempre che non abbiate paura di mischiarvi con i filosofi...
Grandi ingegni pratici, interrogatevi! Sempre che non abbiate paura di mischiarvi con i filosofi...
Si sminuisce sempre: quello che si teme e quello che si invidia...
RispondiEliminaIn questo caso mi verrebbe da dire che semplicemente si sminuisce quello che non si comprende; molti oggi non è che non capiscano le materie umanistiche, non capiscono proprio la mentalità che le genera, che è come dire che non capiscono l'essere umano.
Eliminaè inutile ricercare un significanto nel pensiero omologato e omologante e richiedere una presa di coscienza da parte loro, vorrebbe dire, in qualche modo, constringerli a pensare :) ( scusa magari ho ripetuto più volte il mess, non sono sicuro di averlo inviato)
RispondiEliminaE pensare è molto, troppo faticoso!
Elimina(Tranquillo comunque, non hai ripetuto il messaggio)
;)