Avete presente quando seguite il filo di un pensiero e, all'improvviso, quello decide di dissolvervisi sotto il naso, come se non fosse mai esistito? E avete presente quando questo non succede una sola volta, o due, o tre al giorno, ma di continuo? Ebbene da un tempo che non riesco a calcolare con esattezza mi succede proprio questo: mi ritrovo per la testa un "fascio" di pensieri, stanno tutti lì in attesa che li si porti a svolgere la loro traiettoria potenziale, ma, quando provo a seguirne uno fino in fondo, quello evapora.
Lo potrei chiamare dramma del tentativo a vuoto, del buco nell'acqua oppure sindrome da interruzione logica cronica, il succo non cambia. Non riesco più a concatenare i pensieri come vorrei e come dovrei. Le implicazioni logico-deduttive sono temporaneamente sospese. Sono in sospensione forzata da ogni punto di vista: qualcuno ha schiacciato il tasto PAUSA e si è dimenticato di riavviare.
Lo potrei chiamare dramma del tentativo a vuoto, del buco nell'acqua oppure sindrome da interruzione logica cronica, il succo non cambia. Non riesco più a concatenare i pensieri come vorrei e come dovrei. Le implicazioni logico-deduttive sono temporaneamente sospese. Sono in sospensione forzata da ogni punto di vista: qualcuno ha schiacciato il tasto PAUSA e si è dimenticato di riavviare.
capita anche a me, compreso quel senso di indefinita incompiutezza, come di uno scheletro senza forma, ma
RispondiEliminadi cui e' possibile, per brevissimi tratti, intravederne le linee congiuntive; ed e' capitato anche che tale pensiero mi si parasse davanti come trasformato, intero, quando ormai credevo di averlo lasciato andare.
Allora spero che certe "linee" mi compaiano inaspettatamente compiute davanti.
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