Lancio un'occhiata agli appunti e il mio mitico professore di Filosofia e teoria del linguaggio e della comunicazione dice:
Ogni esistente è tanto più alto quanto più ha in sé la negatività. Un popolo civile non è un popolo buono, è un popolo che ha completamente assorbito in sé la barbarie. Maggiore è la forza dello spirito, maggiore è la sua negatività interna.La cosa mi ha fatto pensare subito a tutti quelli che si prodigano per espellere da sé la negatività, combattere il male, eliminare ogni forma di corruzione; si precisa che la sottoscritta non è immune da tentazioni di questo tipo, e le chiamo tentazioni a questo punto perché è quasi illuminante pensare a come in realtà la via della "salvezza" sia esattamente quella opposta. La pura e semplice verità è che la negatività (o in qualunque altro modo la si voglia chiamare) non è mai eliminabile; se l'uomo riuscisse ad epurarsi dal "male" (metto il termine tra virgolette perché fa sempre un po' ridere parlare di bene e male visti i contesti ai quali vanno ricondotti i termini) che lo abita non sarebbe più uomo, perché per essere precisi l'uomo non è abitato dal "male", l'uomo è piuttosto anche quel "male".

Nessun commento:
Posta un commento