sabato 6 aprile 2013

Il mestiere dell'artista non esiste

Credo di aver esagerato leggermente con lo studio negli ultimi tempi, lo capisco dal fatto che mentre sto facendo tutt'altro (mentre lavo i piatti ad esempio) mi vengono in mente considerazioni del tipo: "un genio non potrà mai vivere una vita normale". Mi vengono così, come se stessi pensando "forse dovrei aggiungere un altro po' di sapone". Tanto vale quindi approfondire la questione che si fa largo nella mia testa ogni volta che sento dire o leggo che un artista, uno scrittore degno di questo nome, in fondo non sia che un uomo come gli altri, che differisce solo per quella particolare capacità, come se l'arte fosse una sorta di accessiorio che l'essere umano possa indossare a proprio piacimento, senza che essa condizioni la sua esistenza in maniera determinante. La cosa mi fa sorridere, perché evidentemente chi dovesse pensarla in questo modo dimostrerebbe di aver confuso l'arte con un qualsiasi mestiere, che si apprende e si può, eventualmente, scegliere di cambiare da un giorno all'altro. Il cosiddetto genio dell'arte non vive e non può vivere come gli altri uomini, per quanto si sforzi di farlo e per quanto a volte le apparenze sembrino dimostrare il contrario, il genio si può solo adattare malvolentieri o iniziare a modificare la realtà che lo circonda. Il solo ruolo che può occupare nella società è quello dell'antisociale per il semplice fatto che l'arte coincide con la sua esistenza, la qual cosa equivale a dire che non vivrà mai secondo le leggi della realtà.

1 commento:

  1. Arte come mestiere, che idea orripilante! E' vero però non sai quanti pensano che grazie all'Accademia diventeranno artisti e in quanti vogliono vendere a tutti i costi...

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