mercoledì 30 novembre 2011

Quel che è, è apprenza

Pensare in termini dualistici: la nostra mente è quasi mummificata in questi termini! Già dicendo "la nostra mente" rivelo il pregiudizio di base, do per scontato e faccio emergere con le mie parole che esiste una mente che è qualcosa di specifico, di diverso rispetto a qualcos'altro. La mente non è corpo: è questo che sottintendo! Ma è così? Ovviamente no... Dire mente e dire corpo è pressoché la medesima cosa e non hanno senso, in questa ottica, espressioni del tipo "in realtà non sono così" oppure "non vedi come sono realmente" o ancora "giudichi dalle apparenze", per non parlare del "sei superficiale"... Ci sono superficialità pienamente analitiche e studiare bene una superficie è un lavoro immane! Si fanno e si dicono le cose più inconcepibili appellandosi ad una presunta dimensione profonda che giustifichi le nostre azioni e le nostre parole, una dimensione che, guarda caso, dichiariamo inaccessibile agli altri. Difficile far ammettere che, quel che è, è apparenza e che forse (e ci terrei a sottolineare questo forse!), quel che non è apparenza, semplicemente non è...

3 commenti:

  1. L'apparenza è data dalla sostanza e da un sostrato che è il vissuto. Esiste una superficie ed esiste un interno che puo' essere rivelato come non puo' poichè siamo in continuo movimento per questo appare tutto così complesso... Possiamo appellarci solo a definizioni specifiche per farci conoscere almeno un po' ma non facciamo nemmeno in tempo a definirci che già siamo altro...

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  2. Io la penso diversamente: per me è la superficie che si muove, non c'è un "sotto"... Tutto il complesso è dato dal movimento della superficie... Ammetto che il pensiero ovviamente non è originariamente mio ma del signor Nietzsche con mediazione della cara prof De Luca e del prof Auciello... :)

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  3. è tutto molto più complesso ho provato a rispondere... Ma non credo di essere riuscita ad esaurire il concetto. Ci sarebbero tutta una serie d'implicazioni tra influenze reciproche tra sostanza ed essenza e non le sto a spiegare... No io preferisco seguire una mia mistura. Non mi convince il tutto per un motivo alquanto semplice, se non ci fosse un interno che a sua volte reagisse non si spiegherebbero moltissime cose scientifiche/psicologiche...

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