
È
tutto così lento… Ritornare piano piano a fare le cose di prima, sebbene la tua
assenza sia stata di pochi giorni. Ma ormai lo sai bene che il tempo si contrae
e decontrae a seconda del modo in cui lo percepisci, delle cose che fai o non
fai: puoi arrivare a fine giornata con la sensazione di esserti svegliata il
mese scorso. Poi ci sono eventi che ti scagliano fuori dal tempo, e lì non ci
capisci più nulla quando ti risvegli. Mi chiedo, ad esempio, dove sono stata
dalle 9:00 alle 12:00 del 6 novembre scorso… Credo nello stesso luogo in cui
vado mentre dormo, ma non se sono certa. Lì di sicuro non c’era tempo e ha
continuato a non esserci per i giorni successivi… Notte e giorno si sono
capovolti, mescolati, fusi e scinderli di nuovo non è stato facile. Cerco
ancora adesso di separare il giorno dalla notte, ma la diga che ho costruito è
piena di buchi. Bisogna ripararla, perché questi frammenti di notte che mi
assalgono in pieno giorno sono pericolosi. L’assenza di tempo, sperimentata per
pochissimo, sembra aver aperto un varco e devo stare attenta a cosa lascio
passare…
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