lunedì 16 aprile 2012

...e poi iniziano a piacerti i tacchi a spillo!

La scorsa estate mi sono ritrovata a comprare un quadretto che mi aveva attirata particolarmente: rappresentava semplicemente un piede di donna infilato in una scarpetta nera col tacco a spillo. Il quadretto, in principio, doveva essere un regalo ma inutile dire che ho finito per appenderlo in camera mia.
Mesi più tardi mi rendo conto che quei tanto disprezzati (da me) accessori tipicamente femminili, quali le scarpe col tacco, stranamente mi attirano.
La questione delle scarpe col tacco, però, è soltanto la punta di un iceberg che ha radici ben più profonde, diciamo pure che è l'indice di un cambiamento più generale dei miei gusti estetici e non, cambiamento in atto da circa un anno a questa parte...
In principio sarà stata una reazione, come spesso accade, la reazione a un determinato stereotipo di femminilità forse, poi, pian piano, la reazione è diventata azione e ho preso ad agire su me stessa in maniera quasi impercettibile... Ed ora prendo coscienza dei risultati! 
L'idea che si possa cambiare di molto non sempre reca con sé piacere, la cosa dà un senso di instabilità, come se fossimo consapevoli che, da un momento all'altro, potremmo perdere noi stessi... Tuttavia, ad ogni cambiamento, ci si rende conto che, se è davvero spontaneo e non è il semplice frutto di pressioni esterne, alla fine del processo (anche se di fine vera e propria non si può parlare, visto che non si smette mai di cambiare) non si prova alcun dolore, nessun rimpianto per quello che si era prima, perché quello che si era prima non può in alcun modo né deve sparire: in termini hegeliani possiamo dire che siamo sottoposti ad un continuo processo di Aufhebung, per cui conserviamo e mai rinneghiamo quello che siamo stati.
Io sono quella di prima, eppure non sono la stessa, perché non amo più perdermi nelle felpe troppo larghe, perché non mi nascondo più tanto spesso sotto un berretto, perché ho scoperto che mi sveglio realmente solo dopo le dieci di sera... per tutti i perché che devo ancora scoprire...

2 commenti:

  1. Non credo riuscirò mai a portarli...in ogni caso, il cambiamento esteriore è solo il cartellino da visita che ci fa capire che dentro è avvenuto qualcosa di grande!

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