domenica 25 marzo 2012

Piccoli e grandi interrogativi

Si sa che ho il vizio di perdermi nell'Iperuranio mentre faccio le cose più semplici e, infatti, oggi, mentre maneggiavo le forbici per tagliare le unghie della mano destra, mi sono ricordata di una grande preoccupazione che da bambina mi perseguitava: quella di non riuscire, da grande, a tagliarmi le unghie con la mano sinistra senza l'aiuto di mia madre! 
Già a quei tempi la paranoia si faceva sentire e scenari apocalittici mi si stagliavano davanti agli occhi; già mi vedevo ad andare in giro con orribili artigli ricurvi lunghi decine di centimetri...
Un'altra grande preoccupazione riguardava, poi, i lacci delle scarpe; sarei mai riuscita ad allacciarmi le scarpe da sola? E nel caso non ce l'avessi fatta, da grande, sarei stata condannata a portare esclusivamente scarpe senza lacci?
Questi i grandi interrogativi di una piccola studentessa di filosofia quando ancora non studiava filosofia!
Forse, però, se  i problemi del passato, attualmente, hanno assunto queste dimensioni, c'è speranza anche per una futura risoluzione degli interrogativi di oggi. Che sarà mai rispondere a domandine del tipo: "Chi sono?", "Da dove vengo?", "Dove vado?"...

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