venerdì 23 marzo 2012

Riflessioni generazionali


Sono reduce da una settimana universitaria abbastanza intensa; sebbene i giorni occupati dai corsi siano stati solo (si fa per dire) quattro, svegliarsi alle sei, se non prima, per quattro mattine di seguito un po' è stancante... Per cosa? Forse, nella migliore delle ipotesi, per un'incognita... 
Ma non lamentiamoci! Potrebbe andare peggio, perché al peggio non c'è mai fine e, dopo tutto, lamentarsi è un privilegio che la mia generazione non può permettersi... Anche se, di fronte a giorni che scorrono inesorabili e tutti uguali, ci si rende conto che le cose, forse, non vanno tanto bene, che il prezzo che si paga (a rate o meno) non è mai pari a quello del premio finale, guai a dire che si stava meglio quando si stava peggio! La nostra è la generazione dell'opulenza e ammettere che ci sia qualcosa che non ci si può permettere è un reato, perché la generazione precedente è quella che non poteva permettersi quello che abbiamo noi... la nostra no, la nostra campa di rendita!
Mi piacerebbe, però, che questa "benedetta" generazione precedente che ci ha regalato questa "splendida" e ricca realtà capisse almeno una cosa di questa nostra generazione di sciagurati; c'è una sola cosa che la nostra generazione non può permettersi... La mia generazione non si può permettere il lusso di sognare! La speranza apparteneva alla generazione precedente, che aveva l'idea di futuro, un'idea che noi non abbiamo più, perché il futuro è stato sostituito da un eterno presente al quale, volenti o nolenti, siamo incatenati... Mi piacerebbe che la generazione precedente sperimentasse la mancanza di terreno stabile sotto i piedi che sperimentiamo noi ogni giorno, quando studiamo e non sappiamo in vista di cosa, lavoriamo e non sappiamo a quale fine... Vorrei che almeno per un istante i nostri "padri" arrivassero a cogliere il vuoto che ci hanno lasciato in eredità al posto del futuro che avevano in mente...
Ma non lamentiamoci troppo...

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