martedì 8 luglio 2014

Io sono Eva


«Vuoi conoscere come Dio?»    

«Sì, lo voglio».  
A dir di sì non fu Adamo, ad osare l’impensabile fu Eva.               
Chissà cosa mai passava nella testa della madre mitica dell’umanità mentre allungava la mano per strappare a Dio un pezzo della sua essenza. O sarebbe meglio dire: chissà cosa passava per la testa di chi si è impegnato a descrivere quel gesto che, stando a certe convinzioni, doveva risiedere nell'onnisciente mente divina da sempre. La condanna fu inappellabile: al di là di tutti quegli altisonanti anatemi biblici, i figli di Eva avrebbero riprodotto il gesto della progenitrice per l’eternità. Ci volle una buona dose di disobbedienza femminile per raggiungere la coscienza della propria nudità e il conseguente desiderio di rimediarvi. Ci volle una buona dose di disobbedienza femminile perché il genere umano stabilisse che sarebbe stato di gran lunga meglio fare un bel salto nel vuoto con gli occhi aperti piuttosto che restare coi piedi ben saldi per terra e tuttavia con gli occhi perennemente serrati.         
            
Fonte immagine: http://www.deviantart.com/?offset=48&view_mode=2&order=5&q=favby%3Adavinci3835