martedì 27 agosto 2019

Case, buchi e catacombe

Stasera ho proprio voglia di raccontare fatterelli di poco conto, di quelli che ero solita narrare su questo blog quando ero una giovane e spensierata studentessa di Filosofia, con il naso rivolto perennemente al cielo in pieno stile "Talete nel pozzo".
Ebbene, il titolo di questa storia potrebbe essere "Gnothi seauton...e possibilmente pure le mura dove abita 'sto seauton!"... perché, dopo due anni di insediamento in questa oscura casetta in quel di Fisciano, ancora faccio scoperte inquietanti. 
Passino i due camini murati, che nelle giornate di vento producono sinistri rumori, passi il forno da fornaio, anch'esso murato e non meno sibilante, ignoriamo anche i tubi a vista, tappati con carta, la cui funzione mi è ignota (spero sempre non abbiano a che fare con le fogne), l'intercapedine nel muro scoperta in seguito alla caduta di pezzi di intonaco e quello che ho ribattezzato il "buco del diavolo" (in realtà una vecchia legnaia sigillata)... Ma il mistero del rientro dietro l'armadio mi ha gettata nel panico! 
Torniamo a qualche settimana fa, inizi di agosto; dovevo partire per trascorrere una decina di giorni dai miei. Sistemo la casa, il gatto, faccio le valigie... Nella concitazione, tiro con troppa forza l'ultimo cassetto dell'armadio e mi rendo conto che alcuni indumenti sono finiti dietro al cassetto stesso. Convinta di averlo già fatto in passato, estraggo tutto il cassetto e tra le mani mi ritrovo, qualche istante dopo, un reggiseno... Niente di strano nella casa di una ragazza, direte! Lo guardo: azzurro a pois bianchi, merletti vari, decisamente qualche misura in più della mia... No, proprio non è mio! Penso alle altre donne che eventualmente ho ospitato a casa e... No! Il reggiseno misterioso non può essere loro! Lancio un'altra occhiata e mi ritrovo davanti la maglietta di un pigiama, anch'essa femminile... Pure quella decisamente non è mia!
Lo so, sembra il preludio di una sorta di film erotico, ma vi assicuro che il genere adeguato è piuttosto l'horror.
Mi decido a sbirciare con una torcia nello spazio prima occupato dal cassetto e mi rendo conto che manca il muro dietro l'armadio... Vedo solo un buco del quale non scorgo la fine... Mi affretto a rimettere a posto il cassetto, tra un brivido e un'imprecazione, finisco di fare i bagagli e parto.
Oggi, oltre venti giorni dopo, mi sono fatta coraggio e mi sono decisa a spostare l'armadio, poco alla volta, ben attenta a non rompere sigilli, scoperchiare vasi di Pandora, evocare involontariamente demoni e fantasmi... Coperto da una (inutile) tendina, ho scoperto un rientro nel muro bello profondo, una sorta di nicchia con delle mensole in muratura, che mi ha ricordato da subito i fori scavati nelle pareti delle catacombe... sì, quelli dove piazzavano i morti! Nonostante tutto, ho tirato un sospiro di sollievo: una porta o una finestra sarebbero state decisamente peggio. Metti che inavvertitamente mi trovavo a Narnia... chi li avvisava amici e parenti!?
Ho atteso che la gatta esplorasse la catacomba domestica, poi ho rimesso l'armadio al suo posto e ho ripreso il lavoro. Dormirò di certo sonni più tranquilli...