lunedì 25 gennaio 2016

Dalla teoria alla pratica del romanzo

A quanto pare, a fine mese, avrò tra le mani il mio primo romanzo, stampato e pubblicato... A causa di una buona dose di scetticismo degno di un  San Tommaso, fino a quando non lo toccherò, non crederò fino in fondo alla cosa, pertanto, in attesa della verifica, presento qualcosa di più breve e conciso di un romanzo. 
Qualche giorno fa ho ricevuto le mie belle copie di una raccolta di saggi di filosofia, Frammenti di filosofia contemporanea XI, edito da Limina Mentis; chi si dovesse avventurare nella lettura di un simile volumetto (che penso entrerà presto in commercio) si imbatterà anche in un breve saggio scritto da me, dal titolo Peter Szondi sul romanzo
Insomma, prima di scrivere, penso che non guasti un po' di sana teoria, per capire esattamente a che razza di creatura stiamo dando vita quando mettiamo la penna sul foglio per costruire una storia. Nel caso specifico sono partita dalle riflessioni del critico ungherese Peter Szondi, che ebbe non poca familiarità con le opere di Hegel, Friedrich Schlegel, Schelling, Lucacs e molti altri illustri autori, per ricavare qualche informazione interessante riguardo a questo genere letterario che tanta diffusione sta avendo in questi anni.