sabato 31 dicembre 2011

Frammenti di un anno (in attesa del 2012)


1
Rido mentre dormo. Perché? 
L'anno si chiude con questa piccola scoperta. Forse rido perché la fine dell'anno è imminente... Potrà essere un'illusione che con la fine dell'anno e l'inizio di quello nuovo qualcosa debbe cambiare e probabilmente non cambierà nulla, tuttavia, forse, anche questo è un piccolo rito e questa fine è un'occasione per riflettere e fare un po' di conti...
I conti in genere li faccio con me stessa... 
Se dovessi apporre freddamente il segno più o il segno meno a quest'anno della mia vita probabilmente sarei costretta a piazzarci un meno grosso come una casa, per indicare la perdita. nel senso più ampio possibile... Perdita forse è la parola chiave del mio 2011...


2
Quest'anno mi sembra iniziato cent'anni fa. Ci sono anni in cui ti sembra di viverne dieci insieme, sono anni in cui ci rimetti anche te stessa: c'ho rimesso l'integrità del mio io...


3
Eppure ogni anno in più dovrebbe essere qualcosa di aggiunto alla propria esperienza. C'è un segno più! Perdita e guadagno? 


4
-Lo rivivresti quest'anno?
-No! Nemmeno se mi pagassaro! Non lo rivivrei neppure se minacciassero di torturarmi ed uccidermi!


5
Rido nel sonno perché l'anno sta per finire e perché domani è vicino... 
La scansione in anni ha il sapore di un rito, sembra fatta apposta per darci il tempo di assaporare una fine e per riprendere fiato... Mettere la parola fine è una splendida illusione: si è consapevoli del fatto che la cesura è illusoria ma le si dà comunque un enorme peso. Ho deciso di darle peso anche io per una volta... C'è poco da fare, la predisposizione al cambiamento giunge quando vuole, persino nel momento giusto certe volte...


6 - AUGURI
Cambiamo anno... Auguri? E auguri siano! 
Auguro a tutti di avere la forza di resistere per un altro anno, 
la serenità sufficiente per affrontare ogni singolo giorno, 
il coraggio di guardarsi allo specchio senza piangere, 
di liberarsi dal pensiero ossessivo della felicità, 
di perdonarsi per gli errori commessi, 
di riuscire a trovare il proprio mondo ideale e idealmente viverci, 
di imparere a "prendersi cura di"...


7 - RINGRAZIAMENTI
Ringraziamenti: ringrazio tutti coloro che mi hanno fatto del male perché solo così ho imparato ad amarmi per contrasto: amo tutto ciò che è comunemente disprezzato!
Ringrazio chi ha continuato a volermi bene nonostante il fallimento di ogni progetto di coerenza personale...
Ringrazio i miei amici che hanno il coraggio di starmi vicino e che non si lamentano quando, scartando i regali, si ritrovano un libro tra le mani...
Ringrazio ciò che ho perso perché mi ha insegnato a soffrire come i Graci di Nietzsche... 


8 - 2011 DOCET
Quest'anno ho imparato cosa vuol dire stare da sola. 
Quest'anno ho imparato che stare da sola non può uccidermi.
Quest'anno ho imparato che stare da sola non solo non può uccidermi ma può anche portarmi ad uno stato di leggera e produttiva follia.


9
Sono la stessa dell'anno scorso? 
Si prega di specificare il senso delle parole "sono" e "stessa" prima di azzardare una qualsiasi risposta: mai dare troppo per scontato l'ovvio! (Buon proposito per il nuovo anno)

domenica 25 dicembre 2011

Il 25 dicembre e le questioni sull'Amore

Natale 2011: ho trascorso metà della giornata a mangiare e l'altra metà a leggere. 
Pensare al fatto che mancano solo sei giorni alla fine dell'anno un po' mi rallegra, sarà quasi come sgravarsi di un peso... 
Mentre mi godo i giorni dell'addio, rifletto su questo:
Anche questa è un'idea che la ragione stessa potrebbe forse avere, una ragione, però, che fosse uscita un po' dalla sua calma abituale: immaginare l'Amore Universale come l'Eterno Artefice. Egli ama la creazione finché la crea, ma distoglie il suo amore dalle parti già compiute. Giacché l'artista deve amare anche le cose più orribili per poterle formare, ma quel che è già fatto, anche se è buono, si raffredda ai suoi occhi, si fa così vuoto d'amore che egli a stento vi si riconosce ancora, e sono rari e imprevedibili i momenti in cui il suo amore rinasce ed è lieto dell'opera sua. Si dovrebbe dunque pensare: Ciò che ci regge ama quel che crea; ma il suo amore si allontana e s'avvicina dalla parte compiuta della creazione in un lungo riflusso e in un breve flusso [Robert Musil - L'uomo senza qualità].
Se ci rifletto trovo che questa sia una buona spiegazione per molti dei comportamenti che assumiamo durante la nostra vita. Non so, però, se, a partire da una spiegazione simile, si possa arrivare ad una soluzione all'eterno problema dell'incostanza dell'Amore. Bisognerebbe dare continuamente in pasto a questo demone un quid di increato a cui dar forma. Bisognerebbe essere artisti formati per creare e materia informe per essere costantemente plasmati. 
L'Amore, come diceva anche Spinoza, è un'azione, e, come tale, ha bisogno di esercitarsi su qualcosa, non può girare a vuoto per lungo tempo.

giovedì 22 dicembre 2011

Riti di Natale

Ieri sono tornata a casa rassegnata a questi diciotto giorni di vacanza... Vacanza per modo di dire visto che mi sono portata dietro più libri che vestiti e, per i prossimi giorni, sono previste sedute intensive di studio e lettura interrotte dalle rituali scorpacciate di dolci natalizi, perché, strano a dirsi, quest'anno sono tornata a casa con la voglia di tutte quelle cose che fino all'anno scorso avevo ignorato... 
In effetti, a ben pensarci, il solo pensiero dello scorso Natale mi fa venir voglia di godermi quello attuale, mi fa venir voglia di festeggiare, anche se non in quel modo eccessivo che generalmente si accomuna alla festa. Giorno per giorno mi innamoro dei riti, quelli più semplici da mettere in atto... 
Nelle ultime settimane ho trasformato in riti i miei pranzi solitari e le mie letture al freddo, i miei risvegli senza un perché e le miei file davanti ai distributori del caffè: i miei tentativi di salvare l'insalvabile e dar significato all'insignificante... Mi dico ogni giorno che il senso è nella direzione che prende il mio sguardo, non davanti ai miei occhi, non fuori di essi, più avanti di essi...

lunedì 19 dicembre 2011

Dalle vecchie lezioni liceali

Durante l'ultimo anno del liceo le lezioni di Storia dell'arte mi davano sempre un piacevole senso di stordimento e di curiosità inappagata che mi spingeva ad evadere da un mondo che mi appariva decisamente troppo ristretto. 
Tra gli autori che più mi colpirono, per quanto possa sembrare strana come predilezione, c'era Giambattista Piranesi. 
Sarà per la cura di dettagli, sarà per i toni cupi ma qualche viaggio mentale nelle carceri piranesiane me lo sono fatto spesso... 
A guardare le immagini mi sembrava di sentire un suono metallico assordante e quando cercavo di percorrere tutte quelle scale mi rendevo conto che la maggior parte finiva nel nulla...
Nelle carceri piranesiane si muore, diceva il mio professore, si muore per lacerazione... si muore per eccessiva frammentazione dell'Io aggiungo...
Una volta dentro fuggire è impossibile, devi salire e scendere e poi risalire, perderti tra le scale, e vorresti essere molteplice per percorrerle tutte e quindi, mentre sali, mandi una parte di te giù e non termini la salita... Ti potrebbe capitare di urlare, cercare aiuto, perché, se c'è un rumore così assordante, deve esserci qualcuno che lo produce. Ma le tue urla si confondono col rumore e, se pure il rumore non ci fosse, non ci sarebbero comunque orecchie umane in ascolto... La sensazione è quella della perdita totale della propria unità...

venerdì 16 dicembre 2011

Breve dialogo

"Hai mai avuto la sensazione che la tua esistenza poggiasse sul nulla?"
"Sempre, ogni volta che faccio qualcosa che mi piace, che mi reca gioia. Provo a scavare, insomma a cercare la causa di quella gioia e, non appena lo faccio, mi ritrovo con un pugno di aria tra le mani. La mia gioia posa sul nulla!"
"E questo è un male?"
"Una gioia senza fondamenti, senza causa, è una gioia pericolosamente libera, a mio parere"
"Dunque è un bene!"
"E' un bene e un male insieme o nessuno dei due se preferisci".

mercoledì 14 dicembre 2011

La canzone-fissa di questo periodo...

Aria di festa

Questo pomeriggio ho incontrato di sfuggita la mia professoressa di Estetica la quale, nel salutarmi, mi ha fatto gli auguri più volte; l'ho guardata inebetita ed ho risposto con un grazie per poi chiedermi, fino a casa, per quale motivo mi avesse fatto gli auguri...  Ovviamente non mi è passato neanche per la testa che gli auguri fossero per le imminenti festività! Questo riassume tutto il senso che hanno per me le feste che stanno per arrivare... Credo che il Natale mi sorprenderà come una botta in testa e penso che pagherei per non tornare a casa oppure per addormentarmi e svegliarmi direttamente dopo le feste (certo se non avessi da studiare sarebbe più semplice!)... Credo, invece, che mi toccherà affrontare il tutto col solito stato d'animo senza infamia e senza lodo che mi coglie, puntualmente, tutti gli anni. E' come se fossi allergica alle feste! Se penso al fatto che in giro c'è aria di Natale, immediatamente e per contrasto, mi incupisco. A volte mi sento un po' come il personaggio, vecchio e burbero, di uno di quei film per bambini che servono a spiegare il senso del Natale; in genere i vecchiacci di quei film si convertono alla gioia della festa... io mi sento inconvertibile...

domenica 11 dicembre 2011

Non potere e Non potere

Non potrò mai concedermi del tutto... Non mi è possibile concedere integralmente il mio io così come credo sia impossibile per gli altri farlo... Non ci possediamo del tutto e non possiamo concedere se non quello che possediamo. Qualsiasi fraintendimento che sorgesse nel comunicare che "non posso darmi mai completamente" molto probabilmente deriverebbe dal verbo "potere" usato al negativo: posso non potere perché fondamentalmente è contrario alla mia natura o a qualche legge esterna e quindi si tratterebbe di un non potere di tipo morale, tuttavia esiste anche un non potere che non implica un coinvolgimento della volontà, che esclude la possibilità stessa della possibilità. Se dico "non posso farlo", nella prima accezione vorrà dire, ad esempio, che facendolo (di qualsiasi cosa si tratti) vado contro una regola, infrango una legge, faccio violenza ai miei principi, nella seconda accezione, invece, intendo dire che pur volendolo non mi sarebbe comunque possibile farlo. E' in questo secondo senso che è da intendere il non potersi concedere totalmente agli altri...

giovedì 8 dicembre 2011

Studiando...

Tentare di studiare sociologia della cultura in un giorno festivo... 
Chissà per quale arcano motivo, quando decidi dalla sera prima di darti da fare, il giorno dopo, riguardo ad una materia che non ti esalta particolarmente, ti svegli già munita di mal di testa: è quasi in dotazione! Fai di tutto per resuscitarti: esaurisci le scorte di barrette Kinder, bevi il tè, provi persino con gli energy drink... e il senso di pesantezza alla testa permane inesorabilmente! Quando alla fine ti rassegni e decidi che, per questa giornata, le trentadue pagine circa del signor Berger e del signor Luckmann possono bastare, ecco che sparisce il mal di testa... 
Poi mi viene in mente che forse sarebbe stato il caso di mettere da qualche parte nella mia stanza un qualche simbolo natalizio... Per la prossima settimana magari mi disegno un albero di Natele! La cosa mi ricorda un po' il fuoco dipinto della casa di Pinocchio...

lunedì 5 dicembre 2011

Che cos'è l'ovvio?

La pioggia viene giù come un muro d'acqua e solo adesso posso ritenermi soddisfatta di questo autunno che fino a qualche giorno fa è stato una mezza primavera... Studiare col sole non mi piace... 
Dovrei seguire l'esempio di Ludwig e raccogliere i frammenti dei miei pensieri, già di per sé spezzati. 
Dovrei seguire l'esempio di Ludwig ed interrogarmi sull'ovvio.
Che cos'è l'ovvio? Se ci si pensa, la cosa meno scontata che esista: dopo tutto viviamo adagiati sul nulla e la cosa sembra non preoccuparci affatto.

mercoledì 30 novembre 2011

Quel che è, è apprenza

Pensare in termini dualistici: la nostra mente è quasi mummificata in questi termini! Già dicendo "la nostra mente" rivelo il pregiudizio di base, do per scontato e faccio emergere con le mie parole che esiste una mente che è qualcosa di specifico, di diverso rispetto a qualcos'altro. La mente non è corpo: è questo che sottintendo! Ma è così? Ovviamente no... Dire mente e dire corpo è pressoché la medesima cosa e non hanno senso, in questa ottica, espressioni del tipo "in realtà non sono così" oppure "non vedi come sono realmente" o ancora "giudichi dalle apparenze", per non parlare del "sei superficiale"... Ci sono superficialità pienamente analitiche e studiare bene una superficie è un lavoro immane! Si fanno e si dicono le cose più inconcepibili appellandosi ad una presunta dimensione profonda che giustifichi le nostre azioni e le nostre parole, una dimensione che, guarda caso, dichiariamo inaccessibile agli altri. Difficile far ammettere che, quel che è, è apparenza e che forse (e ci terrei a sottolineare questo forse!), quel che non è apparenza, semplicemente non è...

sabato 26 novembre 2011

AAA caffè cercasi!

Se si vuol trascorrere un fine settimana all'università per un ritiro spirituale con finalità di studio e non si ha intenzione di finire attaccati al soffitto con i lacci delle proprie scarpe avvolti intorno al collo, occorre ricordare di rifornirsi di almeno un chilo di cioccolata e dolciumi vari nonché di caffè, dal momento che quest'ultimo, di sabato qui a Fisciano, sembra essere la bevanda più introvabile (figuriamoci di domenica!)... Questa mattina sono uscita di casa prefiggendomi come meta il primo distributore che avessi incontrato sul mio cammino nei corridoi universitari, quando, percorso un tratto di strada, mi ritrovo di fronte ad un cancello chiuso... Torno indietro, dal momento che, ragionevolmente, di cancelli e porte chiuse, anche se avessi scavalcato il primo, ne avrei trovati altri. Mi decido a salire in paese per andare all'unico bar che avevo visto nelle vicinanze; quando ci arrivo, ovviamente, è chiuso! Inizio a vagare per strade e vicoli nella convinzione che, prima o poi, un altro bar si trova... Decisamente mi sbagliavo, perché se ce n'era qualcuno nelle vicinanze probabilmente si è nascosto bene! Alla fine me ne sono tornata a casa con in tasca due miseri Pocket Coffee...

giovedì 24 novembre 2011

Solitudine: definizione

Ho la strana sensazione, negli ultimi tempi, di riuscire a trovar pace solo con un libro aperto tra le mani. Non disprezzo la compagnia umana ma neppure la cerco se non c'è, non disprezzo il dialogo ma, per lo più, mi impegno in lunghi monologhi... Non riesco a ricordare: è una tendenza dell'ultima ora? 
Da bambina preferivo quei giochi che preservassero la mia solitudine; forse che leggere e studiare siano un'evoluzione di quei giochi?  Probabilmente preservo ancora la mia solitudine... Provo a definirla (Platone sarebbe felice di ciò). Il tipo di solitudine più semplice consiste nell'esser fisicamente senza compagnia, nel non avere un altro individuo al nostro fianco, per un periodo breve o lungo... Credo che questa forma sia più corretto definirla "esser soli", in quanto l'isolamento fisico non implica, necessariamente, un sentirsi soli, non implica quel senso di alienazione che deriva, invece, dalla seconda forma di solitudine, che mi viene quasi spontaneo definire "meta-fisica". Quest'ultima poco ha a che fare con le condizioni prettamente fattuali del soggetto, non dipende dal trovarsi in una piazza affollata o nel più remoto dei deserti, ci si può sentire soli in entrambi i casi come in nessuno dei due. Incrociando le varie possibilità si possono ricavare quattro condizioni: 
1) Non essere soli e non sentirsi soli (condizione di "normalità").
2) Non essere soli ma sentirsi soli (non è piacevole...).
3) Essere soli e sentirsi soli (condizione particolarmente tragica...).
4) Essere soli ma non sentirsi soli (Aristotele lo definirebbe un dio!).

lunedì 21 novembre 2011

Mordono piano

Sono gli sguardi dei bambini tristi, cresciuti troppo, senza saperlo (o, se vogliamo, rimasti bambini senza rendersene conto) a fregarti puntualmente... Puoi alzare muraglie, costruirle adoperando le delusioni subite come fossero mattoni legati dal cemento armato del tuo orgoglio ferito, tuttavia non sarai mai al sicuro dai cagnolini bastonati che, nell'impeto del proprio dolore, hanno la capacità di lacerarti le membra senza che tu te ne accorga... Mordono piano!

mercoledì 16 novembre 2011

Confini

Riempire le proprie giornate assumendo quanti più impegni possibili: si ha il doppio vantaggio di sopravvivere a se stessi imparando qualcosa! Correre tutto il giorno da un'aula all'altra è stressante... tuttavia getta in uno stato di vita-paradosso... L'esasperazione del movimento vitale, paradossalmente, sfiora la non-vita; la sfiora soltanto... Ci si ferma sull'orlo del precipizio, si garda giù e lì si resta: fa paura l'equilibrio necessario per restare lì! Dal di fuori è tutto naturale... Il vuoto esercita un fascino sublime. Ultimamente mi ritrovo a fissarlo sempre più spesso, sempre più distrattamente, fino a quando con orrore mi allontano dai confini che fisicamente lo delimitano, siano essi il muro davanti casa o il corrimano delle scale di un terzo piano... Sorprendo me stessa come si sorprenderebbe un bambino a giocare con i fiammiferi... Anche questi sdoppiamenti sono inquietanti: chi è quel tu che sono?

martedì 15 novembre 2011

Corsi affollati

Finisci un corso, parti tutta sparata perché ne hai un altro subito dopo e l'aula non è vicinissima, fai irruzione nell'aula e ti ritrovi una marea di facce sconosciute... Evidentemente non è il tuo corso! In preda al delirio dell'oddiohosbagliatoaulaarriveròtardissimo vai alla ricerca di un modo per scoprire quale sia l'aula giusta e, raggiunto il primo computer a disposizione, ti rendi conto che il corso è due ore dopo... L'avvenimento si commenta da solo...
Due ore dopo: scendi tranquillamente da casa e vai a prender posto nell'aula (che era quella giusta!). Attendi. Arriva il professore e, vedendoti sola, ti guarda quasi nella speranza che la tua persona si moltiplichi sotto i suoi occhi. Attendiamo... Piccolo ritardo? Quarto d'ora accademico? Dopo una mezz'ora circa di attesa arriva un altro studente! Tra il gaudio generale (si fa per dire) iniziamo (non senza aver atteso altri 5 minuti!) la lezione...
I corsi di Filosofia sono sempre così affollati!

venerdì 11 novembre 2011

Esserci fuori

Mi sono svegliata col mal di testa, cosa che non mi capitava da moltissimo tempo...
Quando cammini tra le gente coi muscoli del volto contratti in un'espressione di insofferenza, sembra che tutti ti guardino con sospetto ma ti accorgi di questa sensazione solo troppo tardi, il senso di stordimento non ti permette di preoccuparti in maniera immediata di quello che ti circonda... Che sia per il mal di testa o per altro, questo essere stordita mi accompagna sempre di più nelle mie azioni, è un po' come vivere e sentirsi vivere, esserci ed essere allo stesso tempo lontano, fuori da questo esserci. Dove siano, poi, questo fuori e questo lontano non lo so...

lunedì 7 novembre 2011

Cambi stagionali

Cambia il tempo e, come al solito, il mio maledetto umore lo segue a ruota. 
Non ha un minimo di indipendenza questo umore! Vede la pioggia cadere e, per imitarla, cade giù anche lui, si schianta al suolo e, in mille rivoli, si perde nella capillarità dei pensieri più insignificanti... Raccogliere i pensieri in un ordine logico è faticoso in questi giorni, mi sfuggono dalla testa e anche studiare e concentrarsi in generale diventa un'impresa... Sembra che si attacchino, per qualche strano motivo, a tutto ciò che mi passa davanti, per poi tornare indietro con estrema pigrizia. 
Ho ripreso ad abusare del caffè che ormai non ha nessuna efficacia contro il letargo che pian piano pretende spazio nella mia vita...

mercoledì 2 novembre 2011

Da dove e verso dove...

Per qualche strano motivo oggi non avevo una gran voglia di tornare nella mia residenza universitaria... Me ne sarei stata volentieri sotto le coperte per i prossimi giorni senza dover uscire per corsi e doveri di questo tipo, per quanto mi faccia bene, in casi come questo, essere trascinata fuori dalla tana... 
Pensavo al fatto che le cose cambiano sempre in maniera inaspettata; desiderio di fuga e desiderio di ritorno: al momento non saprei dire quale sia l'uno e quale l'altro, non so dire da cosa fuggo ormai... Prima mi era tutto più chiaro e, pur non sapendo con precisione matematica verso cosa andavo, sapevo qual era la direzione dell'andata perché sapevo da cosa fuggivo... Adesso lo so con altrettanta sicurezza? 
Sono capace di perseguitarmi dovunque...

venerdì 28 ottobre 2011

Post su richiesta: parliamo di fascino

Questa sera l'argomento mi è stato suggerito... Faccio un po' la parte di Socrate e, allo stesso tempo, della persona che Socrate interroga e mi chiedo "tì estì?", laddove il va sostituito con la parola fascino.
Ammetto che il concetto è abbastanza contorto e difficile a definirsi e, per prima cosa, riterrei opportuno fare una distinzione tra questo concetto e quello di bellezza: una persona bella può avere fascino, tuttavia non deve essere necessariamente ritenuta di bell'aspetto, a mio parere, per essere considerata affascinante. Ci sono difetti fisici passati alla storia come emblema del fascino di taluni individui, storici o meno (si pensi al celebre naso di Cleopatra oppure agli occhi, non propriamente dritti, della dea Venere)...
Con ciò, però, ho solo detto cosa non è il fascino e, non volendo concorrere con Plotino in quanto a filosofia negativa, cercherò di darne anche una mia limitata definizione (e ci tengo a sottolineare la soggettività di tale definizione!)...
Il fascino come la bellezza è la capacità di attirare le persone, indipendentemente dal sesso, e di creare, in tali persone, anche una sorta di dipendenza; il fascino implica la possibilità di dominio e, in quanto possibilità, è caratterizzato da una natura fondamentalmente ambigua: non lo si può definire né buono né cattivo in sé... La differenza fondamentale tra il potere esercitato dalla bellezza e quello esercitato dal fascino sta nelle cause: l'origine del primo è tradizionalmente nelle forme esterne... Qual è la causa del secondo? Non ci sono cause evidenti... Probabilmente è in questa oscurità di fondo che sta "il fascino del fascino"... Posso dire ad una persona che ha fascino ma, nel momento in cui riuscissi a motivare in maniera esaustiva la mia affermazione, vorrebbe dire o che stavo mentendo sul fascino della persona oppure che sto mentendo dando quelle spiegazioni...

mercoledì 26 ottobre 2011

Avrei preferito essere professore a Basilea piuttosto che Dio...

Ultimamente vedo il signor Friedrich Nietzsche dovunque... Non che lo veda fisicamente, anche se poco ci manca, tuttavia persino al corso di Sociologia della cultura mi è sembrato si parlasse della morte di Dio. 
Mi ritrovo a pensare che anche nelle frasi che sembrano dettate dalla follia ci sia una logica ineccepibile! 
Ho la deformazione professionale dello studente di filosofia, la qual cosa mi fa ritenere opportuno a volte che all'ingresso della mia vita ci sia da affiggere un grosso cartello con scritto: "ATTENZIONE, FILOSOFA!". Per quanto la cosa possa sembrare ridicola (e l'immagine in fondo lo è), c'è una buona dose di vero nel fatto che dovrei mettere in chiaro un bel po' di cose ogni qualvolta entro in contatto con una persona che non mi conosce... Una questione di onestà potremmo dire... ma l'onestà portata alle estreme conseguenze risulta anch'essa ridicola... Immaginiamoci la scena:
X: Piacere di conoscerti, mi chiamo X.
A: Piacere mio. Come prima cosa però devo dirti che sono una filosofa, sono un animale strano che vive solo per realizzare nella vita le potenzialità proprie della sua condizione di essere umano, ovverosia faccio quello che penso e penso quello che faccio, coerentemente col principio che vuole che io agisca in base alla mia ragione...etc etc...
X: Ho capito... arrivederci, è stato un piacere!
Il quadro sarebbe probabilmente simile a questo...
Ci ho provato, timidamente, a mettere in guardia le persone ma tutti puntualmente pensano che scherzi e non mi prendono sul serio... Dopo un po' le medesime persone mi rinfacciano il fatto di essere troppo filosofa... Ormai è un classico!
Probabilmente la colpa è in parte anche mia visto che mi sforzo, al fine di conservare un minimo di vita sociale, di mostrarmi quanto più possibile "normale", anche col rischio di apparire un po' sempliciotta... Quel che penso ora è che non ne valga più la pena: bisogna cambiare strategia! 

martedì 25 ottobre 2011

E' incredibile il sole che può esserci alle porte di novembre... Ieri mi sono lasciata bagnare dalla pioggia, oggi sciogliere dal sole: seguo il clima in maniera impeccabile! 
Intanto sembra che si prospettino all'orizzonte di nuovo giorni come non ne affrontavo da tempo, giorni fatti di corsi, libri, caffè e cioccolata...
Per le strade sembra che l'odore del mondo sia cambiato.

lunedì 24 ottobre 2011

Fuori è grigio

Fuori tutto è diventato grigio e forse neppure mi dispiace. Anche il mio umore è grigio (sarebbe stato troppo bello se fosse stato nero!) e inizio a lottare con me stessa per tenere la testa sui libri... Questo nella fase iniziale, poi dovrò lottare per staccare il naso dai suddetti libri. 
Ho aspettato che iniziasse a cadere la pioggia per uscire di casa...

venerdì 21 ottobre 2011

Sono la maschera che indosso

Scrivo al buio, non troppo sola ma neanche in compagnia. Non ho sonno ma mi vien voglia di dormire per noia.  Vorrei vagare per casa ma solo ora mi rendo conto che solo la solitudine mi concede questo lusso... C'è troppa compagnia. Non sono più abituata alla compagnia: mi riabituo il venerdì per poi disabituarmi il lunedì... Sono sempre io? Sono sempre io... Chi è io? Oggi ho capito chi non è. Essere? Lo scarto tra l'essere e il non essere, vera, reale apparenza. E dietro? Dietro c'è un niente che è tutto ma pur sempre un niente... Sono la maschera che indosso...

mercoledì 19 ottobre 2011

Se tutte le rose sparissero...

Ho una strana abitudine, quella di rimuginare sulle cose anche a distanza di anni e questo mi succede in maniera particolare quando non capisco del tutto al primo colpo (ammesso che qualcosa si possa capire del tutto al primo colpo)... Esempio: al corso si Filosofia medievale si parlava di Abelardo, della questione degli universali più precisamente e, ad un certo punto, spunta fuori l'esempio della rosa... Se tutte le rose sparissero, il nome della rosa avrebbe ancora un significato? Cosa poteva tornarmi in mente se non il mai del tutto compreso titolo della celebre opera di Umberto Eco?!
Ma lasciando da parte questo singolo caso, c'è un'altra questione che non finirò mai di digerire: quella della necrofilia secondo Fromm. Il motivo è relativamente semplice ovvero è da ricercare nel fatto che mi sento continuamente esposta a questa forma di "devianza"; ogni giorno compio qualche piccola azione che mi spalanca le porte di questo mondo degli amanti delle cose morte ed ogni giorno mi fermo sulla soglia...
E se arrivasse il giorno in cui mi sentissi troppo debole per non cadere a faccia in giù dall'altra parte della porta?

lunedì 17 ottobre 2011

Ventotto pagine

Ventotto pagine... Periodicamente sono colta dall'irrefrenabile desiderio di continuare a scrivere una specie di racconto che ho iniziato oltre un anno e mezzo fa e del quale ieri sera ho scritto la ventottesima pagina... Procedo a rilento, lascio stare tutto per mesi, me ne ricordo, scrivo, dimentico tutto di nuovo e torno a leggere come un'estranea... Oggi volevo riprendere ma mi sono persa nei labirinti delle aule di tribunale kafkiane... Non so più chi è quella che ha scritto la prima pagina...

giovedì 13 ottobre 2011

Formiche con le ali

Oggi mi è tornata in mente una cosa terribile che da piccola facevo spesso: strappavo le ali a quella specie di grosse formiche che si incontrano spesso d'estate... Se ci ripenso mi rivedo come un piccolo mostro e allo stesso tempo sono consapevole del fatto che quel gesto, allora, non avesse alcuna valenza etica che potesse far sorgere in me un qualche senso di colpa... Ero spinta da un perverso senso estetico che mi faceva percepire come inappropriate quelle ali: le formiche DOVEVANO essere senza ali nella mia mente di bambina e pertanto agivo per aggiustare la realtà.
Pensavo a quanto pericolosa sia questa tendenza in un bambino e a quanto lo sia ancora di più in una persona adulta! Voler ridurre l'altro (uomo, cosa  o animale che sia) al proprio modello della realtà è l'atto di violenza più estremo... Temo a volte che in ognuno ci sia questo "uomo dell'ordine" che tenta di piegare il mondo e "aggiustarlo" in base alla propria idea di perfezione, a volte lo sento in me... ma io non voglio più recidere ali... 

mercoledì 12 ottobre 2011

Quando ci si fissa su un cantante...


Cercasi via di mezzo

Prima che finisca l'estate desidero fortemente che arrivi al più presto l'autunno, perché l'autunno mi sa di malinconia, di foglie che cadono e di colori caldi... Mi dimentico che autunno, per chi abbia la sventura di capitare dalle parti dell'università di Salerno, vuol dire anche raffreddore assicurato per almeno tre quarti della durata dell'anno accademico!
Tra un corso e uno starnuto tento poi di raccapezzarmi tra i testi da studiare... Quest'anno il ritorno sui libri si preannuncia traumatico.
Ci sono momenti in cui mi sento decisamente fuori dal mondo, forse per il corri corri generale al quale mi sono dovuta adeguare da un giorno all'altro... Quando non vengo all'università mi annoio, quando ci vengo mi stresso: cercasi via di mezzo...

domenica 9 ottobre 2011

Dovrò ricominciare a crear mondi...

Il freddo è arrivato e sembra che il sangue momentaneamente si rifiuti di darmi calore...
Il cambiamento quest'anno è stato troppo veloce, è più veloce di anno in anno ed io mi abituo sempre più lentamente. Ho ripreso ad aggirarmi pigramente per casa, a fissarmi sui particolari... Questa mattina ho infilato un calzino e sono restata così, con un piede nudo e l'altro coperto, per non so quanto tempo.
Il freddo congela anche il tempo.

Prima dell'ora di pranzo mi sono messa a disegnare: è pazzesco prendere coscienza del fatto che una delle poche attività che mi diano un senso di completezza sia proprio il disegno... Lascio sospeso tutto il resto, non sono capace di chiudere il cerchio...
Dovrò ricominciare a crear mondi...

giovedì 6 ottobre 2011

Piccoli impegni da studentessa

Domani si chiude la prima settimana di corsi da studentessa della magistrale... In testa ho una confusione enorme e credo che per tirare le somme di queste prime lezioni mi ci vorrà qualche giorno, non per una qualche particolare difficoltà intrinseca ma per la velocità con cui tutto mi è piombato addosso a quattro giorni dalla laurea! Tra lezioni da seguire, questioni burocratiche, appunti da rileggere e libri da procurarmi non so a cosa star dietro... Dovrò riprendere il ritmo!

martedì 4 ottobre 2011

Breve considerazione...

Non mi era ancora capitato di affrontare uno dei miei attacchi di tristezza acuta nella mia cameretta universitaria... Stasera dal nulla è ricomparsa la mia atavica malinconia... Oltre due ore di telefonata sono riuscite a stordirla un po' ma si teme per attacchi futuri improvvisi e inaspettati, amplificati dalla solitudine che regna nella mia stanza in certi momenti...

sabato 1 ottobre 2011

Ho un problema da risolvere

Questa ovviamente è la scrivania troppo piena...
Ho una stanza troppo vuota e una troppo piena... Forse dovrei iniziare a trasportare un po' di roba nella mia camera universitaria per renderla più vivace... Porterei volentieri un po' di foto ma non ho le cornici per mettercele. Porterei un po' di pupazzi ma occupano  troppo spazio in valigia. Mi mancano anche quadri e poster, che non posso appendere... Non posso portare tutti i miei libri... 
Ho un problema da risolvere!

venerdì 30 settembre 2011

Forse rischierei di banalizzare...

Stasera parliamo di amicizia... Sì, proprio quella cosa che tutti pensano di conoscere, da quando sono nati, ma che, in realtà, non smette mai di rivelare nuovi aspetti che contraddicono i precedenti, mandando in tilt il più accurato sistema di valori... 
Non so esattamente per quale motivo stasera mi vada di parlarne, probabilmente lo faccio perché gli eventi degli ultimi giorni, che mi hanno circondata di amici, mi hanno spinta a riflettere sulla questione.
Ho sempre pensato all'amicizia come ad una forma d'amore e tuttora la vedo in questo modo. 
Parlare di amicizia e parlare d'amore: sono due discorsi che tendono ad intrecciarsi nel momento in cui non si banalizza la parola amore... Forse rischierei di farlo anch'io parlandone, perché l'amore ha un po' l'aspetto dell'Idra di Lerna ma con qualche testa in più che spunta all'improvviso e che la rende incontrollabile... 

giovedì 29 settembre 2011


110 e lode (e fatemelo scrivere!)

Quattro mesi di ansia per un quarto d'ora di discussione: è così che funziona la laurea, almeno nel mio caso... Sono felice che sia andata così, sono felice di essere riuscita a concentrare in quel quarto d'ora il lavoro di mesi, sono felice di averla avuta vinta su me stessa e di essermi controllata come mai avrei immaginato di poter fare, sono felice di questo 28 settembre dall'inizio alla fine... 
Oggi si torna alla normalità e alle nuove incombenze da studentessa universitaria...
Oggi fa stranamente caldo... 

lunedì 26 settembre 2011

Di fine in fine

Fin quando sei in vita, fine ed inizio coincidono.
Da un anno a questa parte sono perseguitata dal senso di fine in tutte le sue possibili coniugazioni... E di giorno in giorno, di settimana in settimana, di mese in mese aspetto pazientemente che mi abbandoni... Aspetto di poter vedere l'inizio che sta dietro la fine, la nuova frase dopo il punto... Sto lì con la penna in mano, pronta a scrivere, da oltre un anno, e quando accenno a poggiare la penna sul foglio mi si presenta una nuova fine dopo la fine... I miei punti sono rari rispetto ai puntini sospensivi...
Mercoledì ci sarà una nuova fine che spero non affondi nell'oceano di quelle che l'hanno preceduta. Una persona importante l'ha definita tappa fondamentale e ha chiamato emozione quella che io avevo chiamato ansia... Dopo due corsi di psicologia sulle emozioni ancora non ho ben capito cosa siano... non ho ben capito perché credo di non saperle riconoscere... Poli opposti di emozioni contrastanti tendono pericolosamente ad unirsi. Le miei emozioni si inclinano per baciare il loro opposto...

sabato 24 settembre 2011

L'aria di casa mi fa alquanto male

Nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione, nessuna ispirazione.... 
L'aria di casa mi fa alquanto male...

venerdì 23 settembre 2011

Monadi

Primo ritorno a casa: una strana sensazione. Ti accorgi che qualcosa è cambiato dal fatto che tua madre cucina sia per primo che per secondo cose che sa di sicuro che ti piaceranno... Ti accorgi che qualcosa è cambiato da come ti guardano e dal fatto che l'odore di casa, che dovrebbe esserti familiare, ti sembra qualcosa di nuovo... Si fa presto ad abituarsi alla solitudine... o almeno io ho fatto presto. 
Sarò sola anche a prepararmi per la laurea, ci penso solo adesso e mi sembra maledettamente normale. Se potessi salterei volentieri tutta la cerimonia!
Troppo spesso mi sento una monade e nella mia pelle di monade, purtroppo per la mia umanità, ci sto da dio...

giovedì 22 settembre 2011

Esplorazione

La mia facoltà da un'altra prospettiva
Oggi il primo timido giro di esplorazione nei dintorni... Ho scoperto il nome della mia vicina (avevo indovinato, è una ragazza!) perché lo ha scritto su un bigliettino attaccato di fianco alla porta. Mi sono sentita un po' un fantasma che si aggira in corridoi lunghi e deserti al calar del sole.
Sono uscita anche per andare a mensa... mangiare da sola lì mi rende triste e, a meno che non vorrò farmi del male, non credo ci tornerò senza compagnia(ho bisogno di qualcuno che divida il pranzo con me), tanto più che negli ultimi giorni il mio appetito è calato di molto senza motivi apparenti...

mercoledì 21 settembre 2011

La fissa per questa canzone dura da mesi...

Abituarsi ai rumori

Questa mattina mi ha svegliata il vento...
In realtà sembrava più un martello pneumatico attivo sotto la mia finestra, tuttavia dopo poco ho realizzato che non poteva che trattarsi dell'aria fredda che si incanalava a tutta velocità nei cunicoli delle residenze universitarie. Complice quel vento freddo, non ho messo piede fuori dalla mia camera, tanto più che, essendo festa patronale, all'università non c'era nessuno... A casa mi sarei annoiata a morte, qui, invece, sono riuscita a gestire la giornata senza troppi problemi. Non mi sono innervosita neppure quando mi è saltata la connessione a internet: ho semplicemente preso il lettore mp3 e mi sono immersa in due ore di musica sdraiata sul letto...
A una cosa devo abituarmi: al rumore delle macchine che passano per la strada che si trova a non molti metri dalla mia finestra e alla gente che mi passa davanti alla porta. Abitando in un luogo abbastanza isolato non sono abituata ad un certo tipo di rumori.
Mi sono resa anche conto del fatto di non essere tanto socievole... Non mi sono preoccupata di sapere chi siano i miei vicini e non fremo dalla voglia di conoscerli, anzi conoscerle... Dai rumori deduco che sia sopra sia di fianco abitino delle ragazze... Forse mi sto inselvatichendo: fuggo i luoghi affollati e i rumori... ho preso a guardare dalla finestra la gente che passa...

martedì 20 settembre 2011

Ordiniamo un po'

La cosa incredibile della vita in solitario è che si scopre di saper fare cose che mai si sarebbero pensate... Si è costretti a rivalutare l'immagine che si aveva di sé, il che è sempre un bene. Inizio a vedermi più pratica, forse lo sono sempre stata e non lo sapevo, che è lo stesso che dire che non lo ero... Adesso però acquisto consapevolezza e questa per me è una sorta di prova. Il primo giorno me la sono cavata, il secondo anche; niente fobie, niente attacchi di oddiovogliotornareacasa, niente di niente...
Ho trascorso il pomeriggio come se fosse una semplice giornata universitaria, seguendo gli esami di storia della filosofia medievale: no, non avevo proprio nulla di meglio da fare e in fondo è stato anche un modo piacevole per passare il tempo (adesso ne so qualcosa in più di Giovanni Scoto Eriugena, Abelardo, Tommaso e simili!).
Adesso mi è venuta la mania di pulire e ordinare; questo me l'aspettavo visti i precedenti (l'avrò già detto mille volte ma alle elementari ero quella che ordinava i pastelli nel portacolori dal più lungo al più corto...) e il risultato è che ora nel bagno ci sono vestiti stesi ovunque! Ho persino trovato, dietro il letto, un calzino vecchio appartenuto a chissà chi (è sottinteso che per averlo rinvenuto ho spostato il letto) che va rimosso al più presto... Fromm troverebbe preoccupanti certe manie!
Dopo tutto, per poter giungere al mio personale ordine, dovrei però portare un altro po'di cose mie...

lunedì 19 settembre 2011

Una stagione in avanti


Com'era prevedibile l’università mi ha accolta con tutta la pioggia che si potesse mandar giù dal cielo… Per chi studia da queste parti la pioggia e i conseguenti inzuppamenti di libri e vestiti non sono affatto cosa di cui stupirsi! Dalla finestra, però, al momento posso vedere che una parte del cielo è sgombra da nuvole, l’altra parte promette pioggia per stanotte…
Ѐ strano guardare da questa prospettiva la strada che ho attraversato centinaia di volte in pullman ed è strano il silenzio che regna qui intorno unitamente al fresco che mi ha proiettata una stagione in avanti e mi ha fatta pentire di aver portato quasi esclusivamente magliette a mezze maniche…
Una prima parte della giornata è passata in fretta grazie alla compagnia: ho persino cucinato per due senza avvelenare nessuno! Ho messo ordine tra le cose che mi sono portata dietro e adesso devo solo sperare di ricordarmi di volta in volta dove ho messo quello che mi serve.
Vedremo com’è l’università di notte… 

domenica 18 settembre 2011

venerdì 16 settembre 2011

Territorio

Ultimamente sono stata fagocitata dalla quotidianità... Sto praticamente spogliando la mia vecchia stanza giorno dopo giorno e il problema più grande è costituito dai libri che ho avuto modo di accumulare negli anni. Mio fratello non li gradirebbe certo in camera, quindi li ho dovuti riporre temporaneamente in degli scatoloni... Mi ero detta: tre basteranno! Non sono bastati... Allora ho pensato: prendiamone un quarto più grande degli altri! Ne servono almeno altri due belli grossi... Poi dovrò pensare a come rendere accogliente la stanza che dividerò con mia sorella e che per un po' vedrò solo nei fine settimana... 
La camera che ho occupato fino ad ora sapeva di libri, me ne accorgevo quando stavo a lungo fuori e nel momento in cui rientravo le finestre erano chiuse... Mi è costato molto acconsentire a cederla. In genere non sono possessiva, salvo riscoprirmi tale nelle cose più impensabili e solo adesso mi accorgo che per anni la mia camera è stata una specie di tempio inviolabile dove ho lasciato che entrassero ben poche persone... Col letto la possessività si acuisce; non sopporto l'idea di un'altra persona nel mio letto, dormirci e non riconoscere il mio odore sarebbe una cosa intollerabile per me! Capisco il comportamento degli animali nei confronti del proprio territorio...

giovedì 15 settembre 2011

Vado a vivere da sola

Non pensavo che sarei mai riuscita a farlo, almeno nel periodo universitario... eppure da lunedì me ne andrò a stare sola soletta all'università... Contrariamente a ciò che mi sarei potuta aspettare dal mio carattere da paranoica non ho nessun tipo di ansia, nessuna paura e l'idea di stare sola mi rilassa in maniera indicibile... Forse ho sviluppato un'anomala tendenza verso la vita solitaria, forse mi ci sono adattata per necessità oppure ho "studiato" per poter amare la solitudine... fatto sta che qualcosa di buono questa tendenza l'ha portato: mi piace l'idea di vivere da sola!

mercoledì 14 settembre 2011

Vorrei fare la studentessa a vita

Ti ritrovi a casa di parenti stretti... Ad un certo punto spunta fuori una pila di vecchie foto... ORRORE! Il primo pensiero: denuncio mia madre per come mi aveva vestita! Osservando bene mi sono ricordata di quando sono state scattate quelle foto: una Pasquetta di una quindicina di anni fa... In una ero tutta intenta ad osservare qualcosa che avevo scritto o disegnato su un quaderno. Che brutto vizio! In qualunque occasione devo avere qualcosa di cartaceo in mano altrimenti mi sento fuori luogo... Se penso ad una futura professione non riesco ad immaginarla lontana dalla carta o sarebbe meglio dire lontana dai libri. Fosse per me farei la studentessa a vita! Peccato che non mi paghino per questo... Vita pratica - Vita teoretica: 1 - 0!

lunedì 12 settembre 2011

Stato letargico

Questo pomeriggio, dopo una mattinata di nervosismo allo stato puro, ho dormito come un ghiro per non so quante ore... Non è affatto un buon segno... L'ultimo periodo di letargo profondo risale all'ultimo anno di liceo e non si può dire che fossi ridotta bene. Tornavo a casa, studiavo un po', il più in fretta possibile, e poi dormivo come un ghiro; mi svegliavo, mangiavo, studiavo ancora un po' e tornavo a dormire... Mi dovrò svegliare prima che il letargo diventi cronico.

domenica 11 settembre 2011

Divieto di pensare


Ultimamente scrivo meno del solito e la probabile causa risiede nel fatto che se scrivo penso troppo e nella situazione attuale è fortemente sconsigliato pensare troppo! 
Credevo di non essere decisamente  capace di affrontare più problemi pratici contemporaneamente... La novità è che ho imparato a farlo! Se me ne vado a zonzo e non resto a casa lo faccio anche meglio(ormai mi posso fare la residenza sul motorino o in alternativa nella macchina della mia amica)! Per non affogare nei casini bisogna solo correre un po'... Ovviamente occorre anche spegnere il cervello per evitare che si sovraccarichi e vada in fumo... 

venerdì 9 settembre 2011

Grigio

Ho un mal di testa che mi tormenta da giorni... Sarà perché dormo meno del solito, sarà perché il ritmo della mia vita ha subito una certa accelerata, sarà lo stress, sarà qualche diavolo che non so... ma ho i folletti che mi danzano nella testa! Non controllo del tutto il ritmo dei miei pensieri, sembrano quasi indipendenti dalla mia volontà e da qualche giorno, puntualmente, finisce che arrivano a gestire il mio stato d'animo a loro piacimento. In alcuni momenti i pensieri scorrono come immagini di un film, veloci ma anche senza senso. Riesco a fare immensi collage delle cose peggiori che mi vengono in mente e il risultato finale è un quadro futuristico nel quale domina il grigio... 

sabato 3 settembre 2011

Forme alternative di violenza

Ho l'ansia, sono angosciata, mi sento inquieta... diciamola come vogliamo, il succo è che il mio umore va su e giù come una giostra impazzita e non so più che fare per mettergli un freno... 
Oggi ho guardato due film uno dietro l'altro, per un totale di oltre quattro ore, nel frattempo, senza neppure accorgermene, sono riuscita a mandar giù non so quanto cibo più o meno insano. Entrambi i film ovviamente sono finiti più o meno male... Odio profondamente le transizioni, quei periodi tra il non ancora e il non più: studio filosofia e si sa che i filosofi sono dei violenti che, non potendo conquistare il mondo, lo riducono in concetti, lo assoggettano con la mente... Quando non posso operare la mia violenza quotidiana, come nei periodi come questo, sto male... Sto male perché corpo e mente cercano disperatamente altri modi per poter tiranneggiare, imboccano strade diverse dalla concettualizzazione e mi prende l'assurda voglia di urlare contro tutto e tutti... e lo faccio anche, questo è il peggio! Rivoglio un mondo da ridurre a concetto!

venerdì 2 settembre 2011

Brani musicali

Nietzsche diceva di avere una reazione di rifiuto fisiologico alla musica di Wagner, in pratica il suo corpo rispondeva a ciò che doveva colpire principalmente la mente...
Mi succede qualcosa di analogo con le persone. L'associazione potrebbe risultare azzardata ma paragoniamo ogni persona ad un pezzo musicale, ciascuna di esse susciterà in me una reazione psico-fisica differente.
Ci sono persone il cui solo pensiero mi mette allegria e con le quali potrei trascorrere ore ed ore persino in un deserto senza risentire delle circostanze esterne, sono quelle persone la cui sola voce mi fa tirare un sospiro di sollievo anche nei momenti peggiori...
Ci sono, però, anche quelle persone la cui sola presenza mi mette ansia, un'ansia che in alcuni casi diventa sensazione fisica di nausea: è come se il mio corpo si difendesse da certi individui, come se mi volesse avvertire della loro pericolosità... Quest'ultima categoria è paragonabile ad un brano eseguito male, intonato da un cantante stonato la cui voce rimbomba fastidiosa dalle orecchie al cervello e poi ti rimbalza nello stomaco.
Si potrebbe mai ballare con una musica simile? Mai... Il corpo la rifiuta, proprio come rifiuta certa gente: conviene ascoltarlo...


mercoledì 31 agosto 2011

Trentuno agosto

Oggi sono stranamente allegra, ieri ero ansiosa, in entrambi i casi senza un motivo preciso, dipenderà da come mi sveglio, forse dalla prima cosa a cui penso quando apro gli occhi. A cosa ho pensato stamattina? Forse che era tardi... 
L'unica possibile causa che mi viene in mente per il cambio di umore è la data di oggi: è trentuno agosto, la fine non ufficiale ma effettiva dell'estate. Domani, come faccio ogni anno, probabilmente mi farò un giro per il paese ormai svuotato e, suggestione o meno, sentirò persino un brivido di freddo per l'autunno che percepisco già incipiente. 
Da sempre risento molto dei cambi di stagione, mi basta l'impatto visivo perché il mio umore cambi; trovo, ad esempio, che negli ultimi anni l'estate abbia assunto colori "artificiali", i colori degli ombrelloni, dei gelati, dei costumi da bagno... 
La primavera è già più naturale nei colori ma l'autunno ti brucia dentro, è il trionfo dei colori caldi, il miglior connubio tra i brividi del corpo e quelli dell'anima. 


domenica 28 agosto 2011

Grilli

Senza impegnarmi in nulla proprio non so starci... Oggi vagando come un'anima in pena, tra il nonno che giocava a carte con mia sorella e la nonna che mi chiedeva se non fossi per caso arrabbiata per qualcosa, sono finita a rincorrere grilli... Ho scoperto di aver perso l'allenamento rispetto a quando avevo otto o nove anni: non ho più la pazienza di un tempo! All'epoca partivo munita di barattoli opportunamente forati, perché temevo che le bestiole potessero soffocare, e me ne stavo a saltellare nell'erba secca fino a quando non li vedevo stare decisamente stretti nel recipiente... Alla fine li liberavo perché non sapevo cosa dar loro da mangiare...

venerdì 26 agosto 2011

Il saggio

Oggi mi è venuta una gran voglia di fare un disegno e non so perché avevo questo vecchietto in testa... In verità il perché lo so, me l'ha fatto immaginare un racconto di Gogol...


mercoledì 24 agosto 2011

Aiuto

L'aver praticamente terminato il lavoro della tesi mi ha indotta a riprendere l'abitudine di ogni estate, quella di leggere quanto più mi è possibile e, leggendo leggendo, mi sono trovata a riflettere su una questione sulla quale non ho mai avuto le idee molto chiare ed è forse proprio per questo che puntualmente vado a sbattere contro un muro nei miei rapporti con gli altri... Parliamo di aiuto reciproco, nelle cose più banali come nelle questioni più fondamentali... Spesso sono assalita dalla sindrome della crocerossina, vorrei aiutare tutti e, se potessi, mi caricherei il peso del mondo sulle spalle... questo almeno era il mio atteggiamento fino a qualche tempo fa... Adesso, invece, mi chiedo: con quale diritto vesto i panni della buona salvatrice di persone che mai mi hanno chiesto di essere salvate? A che scopo mi sento in colpa nel momento in cui non riesco a raggiungere i fini assurdi che mi ero proposta? La mente mi ha sempre fatto brutti scherzi, si è sempre creata sbarre inesistenti e la mia smania di far del bene a tutti i costi è da annoverare tra queste... Non solo non ho il dovere di fare del bene a qualsiasi prezzo, soprattutto non ne ho il DIRITTO... Probabilmente alla base dei miei comportamenti c'è la falsa convinzione che i meccanismi altrui siano simili ai miei, a quelli di una che non chiede aiuto neppure se sta morendo e lo rifiuta anche se lo vorrebbe. Questione di orgoglio? Non sento di poterlo dire... Probabilmente alla base di tutto c'è la ferma convinzione, spesso inespressa, di non meritare alcun aiuto, per qualche ignoto motivo...

martedì 23 agosto 2011

Agosto sta per terminare, settembre, uno dei mesi che preferisco, è alle porte... Qualcuno mi spieghi perché ultimamente sono così angosciata senza un apparente motivo!
Dimenticavo che in quanto sentimento del puro nulla l'angoscia non può avere un motivo...

domenica 21 agosto 2011

Quadri incoerenti

L'ozio e il caldo messi insieme mi stressano più di ogni fatica concepibile dalla mente umana; se ci aggiungiamo le zanzare che oggi sono misteriosamente attratte dalla mia pelle, il quadro è completo... Il clima non è l'ideale per pensare ma io lo faccio comunque, anche se il ritmo dei miei pensieri sembra rallentato come tutto ciò che mi sta intorno.
Ultimamente riflettevo sulle immagini che gli altri hanno di me e pensavo che a metterle insieme ne uscirebbe un quadro quanto meno incoerente, pieno zeppo di contraddizioni. Aggiungere al mosaico l'immagine  che io stessa ho di me non farebbe altro che complicare la situazione... Quel è l'immagine vera? Credo lo siano tutte. Bisogna concludere che sono allo stesso tempo l'ingenua che evita costantemente di cedere alla rabbia, la stronza che fa soffrire le persone e si vendica sottilmente a distanza di tempo, la studentessa seria e diligente, la cretina che ride da sola alle proprie battute insignificanti, l'intemperante pronta ad aggredire le persone più vicine, l'eterna adolescente fragile e depressa... Sembra tutto così incoerente eppure c'è almeno una persona pronta a giurare per ciascuna di queste definizioni e per decine di altre definizioni differenti... Stranamente non mi stupisco e mi rassegno alla prospettiva di accettare tutti i miei io. Mi chiedo solo quale sia l'io che accetta...

giovedì 18 agosto 2011

Chi ha paura dei fantasmi?


Tra un discorso e l'altro, questa sera, è saltata fuori la mia vecchia ossessione per il soprannaturale... Forse parlare di ossessione è un po' esagerato, tuttavia è certo che fino a qualche anno fa nutrissi un'insana e sfrenata curiosità nei confronti di tutto ciò rispetto al quale la ragione non aveva voce in capitolo. L'altra faccia della razionalità filosofica? Non saprei... Fatto sta che adesso, anche per l'assenza di qualcuno con cui condividere i miei macabri discorsi, il mio interesse è entrato in letargo e le cose strane che pensavo di vedere sentire un tempo mi sembrano un lontano ricordo... Addirittura mi sento in imbarazzo quando mia madre le tira in ballo di tanto in tanto. Indubbiamente ho subito un forte processo di razionalizzazione negli ultimi anni e mi chiedo quanto di quella vena irrazionale sia sopravvissuta in me, dal momento che qualche volta scalcia per riemergere e prontamente devo ricacciarla indietro... Per quanto si può resistere? 

martedì 16 agosto 2011

Piccoli mostri crescono... e fanno partorire le mucche!

Oggi ho avuto modo di sostenere una breve e bizzarra conversazione con mia sorella. 
Eravamo sedute sul divano, sole in casa, lei si stava tirando a nuovo per andare ad un compleanno, io (pantaloni corti, t-shirt e ciabatte, il tutto di qualche taglia di troppo) stavo leggendo. Di fronte alla spiccata vanità della piccoletta mi lascio sfuggire distrattamente uno "scema!"... 
La sua prevedibile risposta: "Tu sei scema!"
Io, senza staccare gli occhi dal libro: "Stupida!" 
La sua risposta meno prevedibile: "Tu sei intelligente solo per lo studio, per il resto la stupida sei tu! Delle altre cose non sai niente!"
Io: "Quali cose?"
Lei: "Sei stupida perché non sai neanche far partorire una vacca!"
Mi chiedo che diamine c'entrino le vacche (ha detto proprio così!)?! Il criterio del saperle far partorire poi... Questo dimostra quanto siano suscettibili di giudizio i criteri di valutazione dell'operato di una persona!

domenica 14 agosto 2011

Non sono nata per festeggiare (?)

Tra tutte le feste nei confronti delle quali sono insofferente, forse il Ferragosto è quella che tollero di meno... Spesso penso per immagini, cioè ad ogni idea associo una specie di immagine simbolo, e quando penso a questa festa mi viene in mente una folla sconfinata che, nell'aria asfissiante di agosto, segue una Madonna in processione... Ma non è solo per questo, il motivo reale per cui non lo gradisco risiede nel fatto che fondamentalmente non sono mai riuscita a godermelo come si deve: si tratterà pure di una serie di sfortunati eventi ma puntualmente ogni anno capita qualcosa di spiacevole che mi toglie ogni voglia di festeggiare... Quest'anno ero partita con tutte le buone intenzioni, spesso, per quanto possa risultare difficile crederlo, mi impegno a lasciare da parte ogni problema e a divertirmi... ma nulla mi risulta difficile come divertirmi e prima o poi dovrò rassegnarmi al fatto che gli eventi esterni non mi aiuteranno mai! Dovrei imparare a vivere NONOSTANTE il mondo esterno...

venerdì 12 agosto 2011

Una compagna fedele

In questi giorni non ho ispirazione per fare nulla... Non che in genere sprizzi di gioia, non sono il tipo da eccessi di zelo, se non in rarissime occasioni... In genere mi mantengo sul livello medio di inquietudine: ormai ho rinunciato a sperare in un futuro senza questa scomoda compagna con la quale da qualche anno sono scesa a patti... Tutto sta nell'accettarla come una parte di te, forse la peggiore, ma comunque una parte di te che pretende i suoi spazi e non concederglieli sarebbe fatale...
Ecco, dunque, che ti ritrovi a non voler uscire di casa sperando allo stesso tempo che qualcuno ti porti via, anche tirandoti per i capelli, ti ritrovi a non voler parlare con nessun e a volere allo stesso tempo che qualcuno stia ad ascoltare quello che non hai da dire e magari anche perché non vuoi dirlo, ti ritrovi ad essere una contraddizione vivente alla disperata ricerca del principio che faccia luce sull'aporia... E in queste occasioni non puoi fare altro che scivolare tra le braccia di questa compagna e persino stupirti di quanto siano tiepide e finanche piacevoli, tanto che l'insidia peggiore sta nel non aver più voglia neanche di staccarti da lei. Il tepore dell'inquietudine ti paralizza! Fosse dolore ti darebbe una scossa per svegliarti, ti spingerebbe avanti... invece ti porta solo ad arrovellarti su te stessa come una trottola che gira a vuoto sempre sullo stesso punto! Contro tutto questo all'inizio ti ribelli, dai qualche colpo al muro con la testa sperando che magari quello che c'è lì dentro esca fuori per la botta, ti stendi sul pavimento per rinfrescarti le idee, dormi, mangi tutte le schifezze che ti capitano a tiro per farti male, poi dormi di nuovo e di nuovo ancora... poi capisci che non c'è nulla da fare, guardi in faccia la tua compagna e finalmente ti decidi ad abbracciarla, come avresti dovuto fare dall'inizio. Di tanto in tanto sarà lei stessa ad abbandonarti...

lunedì 8 agosto 2011

Questa sera mi è venuto un leggero attacco di solitudine, come di tanto in tanto mi capita, soprattutto in mezzo a molte persone; paradossalmente, in alcuni casi, la mia percezione della solitudine è direttamente proporzionale al numero di persone che mi circonda. Stasera, invece, mi sento sola anche da sola: è una sensazione strana davanti al computer accesso. Ho persino voglia di dormire! 

sabato 6 agosto 2011

Coincidenze

Non credo nel destino, non ci ho mai creduto e fin quando crederò nella libertà individuale mai ci crederò... Tuttavia a volte succedono cose che mi fanno pensare e alle quali, per quanto mi sforzi, non riesco a trovare una spiegazione del tutto razionale, pur rifiutando fermamente ogni soluzione di tipo soprannaturale... Forse semplicemente tra le persone, senza che queste lo sappiano o lo vogliano, esiste una sorta di filo invisibile, non una di quelle cazzate da sentimentalisti, solo materia che agisce e reagisce rispetto ad altra materia, al di là delle distanze spaziali e temporali.
A volte penso, non senza una timida risata tra me e me, che se un giorno decidessi di salire in cima ad un palazzo per saltare giù, per una bizzarra coincidenza QUALCUNO si troverebbe a passare proprio di là...

giovedì 4 agosto 2011

Buio

Questa sera si dorme dalla nonna, ovviamente non ho la benché minima traccia di sonno e ne avrò ancora meno quando poggerò la testa su un cuscino che non è il MIO cuscino... Da piccola, di tanto in tanto, per capriccio decidevo di restare qui a dormire e puntualmente a metà nottata mio nonno si doveva alzare per riportarmi a casa. Avevo paura del buio, una fottuta paura del buio, tanto che mi sembrava assumere una consistenza quasi fisica e temevo sul serio che mi avrebbe soffocata durante la notte... Nel buio, poi, vedevo e sentivo di tutto, trascorrevo notti paralizzata per paura di essere presa da "quello" che c'era fuori dal letto. A pensarci bene non ricordo da quanto tempo ho perso il vizio della lucina accesa di notte...

mercoledì 3 agosto 2011

La poesia mi ucciderà!

Mi sto rincoglionendo appresso ai generi poetici... Hegel doveva essere uno di quei professori che ripetono e straripetono i concetti fino alla noia! Ad ogni nuovo argomento, partisse pure dall'arte simbolica, riesce a ficcarci di mezzo Goethe... E poi vogliamo parlare di Pindaro? Sta dappertutto! E Shakespeare... Hegel l'avrebbe fatto santo se avesse potuto! Poi ci sono quelli che gli stanno proprio antipatici, come Klopstock, che ai suoi occhi si salva giusto per quel po' di nazionalismo che dimostra, perché per Hegel se sei nazionalista hai le porte del Paradiso spalancate! Di tanto in tanto poi sbuca qualche nome desueto: Kotzebue, ad esempio, proprio non lo conoscevo...

lunedì 1 agosto 2011

Una seconda pagina (perché la prima mi piaceva meno)

Per questa sera solo una pagina di un vecchio fumetto che avevo iniziato (ma che ovviamente non ho mai finito): sfido chiunque a leggere che cavolo avevo scritto nelle nuvolette!


domenica 31 luglio 2011

Ti scrivo ma non saprai mai cosa...

C'è una vecchia abitudine che probabilmente non perderò mai, quella di scrivere lettere senza spedirle. Il gesto è strano lo ammetto, soprattutto se si considera che generalmente vale la pena di starsene a scribacchiare per qualcuno solo se questo qualcuno poi sarà reso partecipe dei nostri pensieri... A me del fatto che il destinatario riceva la mia lettera importa ben poco, forse perché scrivo per chiarire a me stessa quello che penso di una persona, scrivo per saggiare la coerenza e la sincerità di quello che ho eventualmente già detto a questa persona, scrivo sapendo che non riceverò una risposta ma non per questo ci metto meno impegno...
Quando agisco per un fine è come se ciò che faccio perdesse la propria essenza. Il fatto che una lettera giunga al destinatario è un episodio secondario, una semplice coincidenza...

sabato 30 luglio 2011

Bianco

Pensavo al panico da foglio bianco... è una vita che mi perseguita. Persino mente mi trovo di fronte allo spazio bianco di questo post da scrivere mi prende una leggera ansia. Quando scrivevo i temi in classe o le versioni potevo scrivere qualsiasi cavolata per iniziare ma dovevo farlo per mettere in moto il cervello altrimenti non si andava avanti. Magari alla fine cancellavo quello che avevo scritto ma intanto ero andata avanti. Il bianco non è tra i miei colori preferiti, il bianco non è un colore, ho colorato di verde e poi di rosa le pagine della mia tesi e così mi sembrano meno vuote quando ne inizio una nuova.

venerdì 29 luglio 2011

Classifica foto

Quanto sono imbarazzanti le vecchie voto?! A volte mia sorella tira fuori qualche album ed ogni volta è un trauma... Le peggiori sono quelle di Carnevale nelle quali, sola o in gruppo con la mia classe delle elementari, sembro un salame imbalsamato in quei vestiti improponibili! Subito dopo, nella classifica delle peggiori, ci sono quelle delle grandi occasioni, battesimi, comunioni e via dicendo... Nelle foto del battesimo di mia sorella non mi si poteva guardare, mi avevano convinta a spalmarmi sulla faccia un filo di trucco con effetti devastanti... In quelle della mia comunione sembravo una botte vestita di bianco dalla testa (coroncina di fiori) ai piedi (scarpette scomodissime anch'esse con dei terribili fiori)... La comunione di mio fratello? Sembrava avessi preso la scossa elettrica viste le condizioni dei miei capelli e per di più ero vestita di bianco e di azzurro... Chissà come cavolo li sceglievo i vestiti!? 
Sul podio, in terza posizione, salgono le foto di classe, sembravo un palo in mezzo ai miei compagni, tutti al di sotto della mia spalla. Ero posizionata sempre dietro a tutti o ai margini del gruppo, rigida come un morto... Che terribili visioni!

martedì 26 luglio 2011

Problemi di titolo

Quando finisco un libro e non riesco a capire il titolo mi incazzo; è la seconda volta che mi capita con un libro di Baricco. Quando lessi Senza sangue, a libro finito, mi ritrovai a fare mille ipotesi ma ancora oggi non sono riuscita a spiegarmi il perché di quel titolo... Da ieri il quesito è: perché Castelli di rabbia? Insomma mi aspettavo un libro con un bel po' di gente imbufalita, invece i personaggi restano tutti terribilmente calmi dall'inizio alla fine... Certo qualcuno di tanto in tanto impazzisce ed uccide la fidanzata oppure tira un sasso in testa ad un ragazzo ma nonostante ciò vi garantisco che restano calmi! Allora ho pensato alla locomotiva, che dopo tutto sta anche in copertina però più ci penso più mi sembra assurdo... L'ultima ipotesi è che più che al contenuto il titolo si riferisca allo stato dell'autore, altrimenti due sono le cose: o mi sto rincoglionendo io oppure Baricco mette i titoli a caso!
Ciò detto, il libro mi è piaciuto.