mercoledì 24 aprile 2013

Un bacio vi seppellirà tutti

"Sorrideva, convinta di aver trionfato sulla mia pazienza: stavo finalmente per fare quello che sperava, inveire, affrontarla, schiaffeggiarla, avrebbe vissuto la sua ora di gloria, mi aspettava.
Presi il suo volto tra le mani e incollai le mie labbra alle sue. Misi a profitto le deficienze di Renaud, Alain, Marc, Pierre, Thierry, Didier, Miguel, ecc. per improvvisare, con scienza infusa e istantanea di quel linguaggio, quanto l'essere umano ha inventato di più assurdo, di più inutile, di più sconcertante e di più bello: un bacio cinematografico.
Non mi fu opposta resistenza. E' vero che beneficiai del più assoluto degli effetti-sorpresa: c'è un valore aggiunto all'inatteso. In quel braccio di ferro del bocca-a-bocca, la trattai con i guanti
Quando le ebbi esposto a lungo il mio modo di pensare, la respinsi e mi voltai verso l'anfiteatro sbigottito e ilare. Con un trionfo schiacciante, chiesi con voce sonora a quei degenerati in soprannumero:
- Altri candidati?
La mia gittata era immensa. Lanciatrice d'asta di alto livello, dovevo solo afferrare ottanta alabarde e trafiggerli tutti. Ma in una mansuetudine senza limiti, mi accontentai di squadrarli con tracotanza, di fulminare con un'occhiata qualche faccia non troppo spregevole e di abbandonare la sala, lasciando dietro di me una povera vittima distrutta che mordeva la polvere" [Amélie Nothomb - Antichrista]

Perché questo lungo passo di un libro sconosciuto ai più... Come prima cosa rispondo che mi piace la scena in sé, dal punto di vista puramente estetico: è come assistere, alla fine della lettura, all'incontro/scontro del bianco e del nero sul piano cromatico, senza che si fondano nel grigio (non a caso la protagonista del breve romanzo si chiama Blanche).
Come seconda cosa mi piace quello che la scena significa: a volte l'unico mezzo che si ha per debellare chi odia senza motivo è colpirlo con un gesto d'amore senza motivo. Christa e Blanche, stessa età, sedici anni, esseri diametralmente opposti; per tutto il romanzo la prima non fa altro che perseguitare la seconda, facendo leva sulle tipiche insicurezze adolescenziali, al culmine della crudeltà della prima la seconda non trova mezzo migliore, per metterla fuori gioco, di un "bacio cinematografico" di fronte ad un'ampia platea. 
Il gesto contro ogni logica funziona: della serie "un bacio vi seppellirà tutti"!

giovedì 18 aprile 2013


Mi spieghi che dietro ogni campo di grano c'è il Divino, c'è Van Gogh.
Invece temo il peggio.

martedì 16 aprile 2013

Sognando di sognare

Inizio a pensare che ci sia un qualche tipo di collegamento tra il clima e la mia attività onirica che, da quando il sole ha deciso di palesarsi in tutto il suo splendore primaverile, ha ripreso il suo corso di buona lena non appena mi appisolo.
Questo pomeriggio, però, dopo il crollo post corsi al risveglio mi è toccato risvegliarmi di nuovo. Spieghiamoci meglio: ho fatto un sogno di borgesiana memoria nel quale sognavo di sognare... Al risveglio reale (si spera almeno, magari sto ancora dormendo, chi lo sa...) ero leggermente confusa. Tanto nel sogno, quanto nel sogno contenuto dentro al sogno, la luce era la stessa della realtà, ero al chiuso ma fuori c'era il sole; il sogno nel sogno è stato brevissimo, abbracciavo con tutte le mie forze una persona mai vista e per di più completamente nuda, sapevo di doverla stringere perché non sparisse all'improvviso. Lo sforzo fisico è quello che resta nell'altro sogno una volta che mi sono svegliata dal primo, sono ancora completamente tesa e ci metto un po' per rilassarmi prima di iniziare ad aggirarmi nel luogo in cui mi trovo che è una specie di reggia in mezzo alla campagna con stanze immense ma anche la mia università. Mi trovo davanti gente conosciuta intenta a fare cose senza senso... 
A questo punto penso di essermi svegliata per la seconda volta.

giovedì 11 aprile 2013

Con la primavera il sonno...

E alla fine giunse la primavera e con essa il mio grande sonno...
Da un paio di giorni a questa parte mi alzo più stanca della sera prima e mi muovo tra la gente come una sonnambula, almeno fino a quando il sonno non arriva per davvero e mi storidisce per l'intero pomeriggio...
Il mio cervello inizia a connettere e a dimostrare di avere una vita propria solo verso le sei di sera: molto confortante! Per il resto della giornata non aspettatevi da me segni di vita eclatanti...

sabato 6 aprile 2013

Il mestiere dell'artista non esiste

Credo di aver esagerato leggermente con lo studio negli ultimi tempi, lo capisco dal fatto che mentre sto facendo tutt'altro (mentre lavo i piatti ad esempio) mi vengono in mente considerazioni del tipo: "un genio non potrà mai vivere una vita normale". Mi vengono così, come se stessi pensando "forse dovrei aggiungere un altro po' di sapone". Tanto vale quindi approfondire la questione che si fa largo nella mia testa ogni volta che sento dire o leggo che un artista, uno scrittore degno di questo nome, in fondo non sia che un uomo come gli altri, che differisce solo per quella particolare capacità, come se l'arte fosse una sorta di accessiorio che l'essere umano possa indossare a proprio piacimento, senza che essa condizioni la sua esistenza in maniera determinante. La cosa mi fa sorridere, perché evidentemente chi dovesse pensarla in questo modo dimostrerebbe di aver confuso l'arte con un qualsiasi mestiere, che si apprende e si può, eventualmente, scegliere di cambiare da un giorno all'altro. Il cosiddetto genio dell'arte non vive e non può vivere come gli altri uomini, per quanto si sforzi di farlo e per quanto a volte le apparenze sembrino dimostrare il contrario, il genio si può solo adattare malvolentieri o iniziare a modificare la realtà che lo circonda. Il solo ruolo che può occupare nella società è quello dell'antisociale per il semplice fatto che l'arte coincide con la sua esistenza, la qual cosa equivale a dire che non vivrà mai secondo le leggi della realtà.