martedì 31 gennaio 2012

lunedì 30 gennaio 2012

Pensieri abissali (e ossessivi)

La pressione degli esami si fa sentire; oggi sono andata addirittura a ricontrollare le date, assalita dal dubbio di aver sbagliato a controllare l'ultima volta. Ed è altamente probabile che mi venga qualche altro strano dubbio domani riguardo a qualcosa di simile!
Non parliamo poi dei dubbi inerenti ai programmi d'esame. Oggi sono arrivata a leggere un libro che è stato esplicitamente eliminato dal programma, giusto perché mi metteva ansia il fatto di non averlo letto...
Con un ritmo di tre o quattro dubbi ogni dieci minuti tiro avanti da due giorni: principio di non contraddizione, principio del terzo escluso, definizione, conoscenza, Essere, ente, Esserci, esistenza, esistenzialità, esistentivo, esistenziale, fenomeno, fenomenologia, proposizioni empiriche, linguaggio, simbolo, tragico, Dioniso, Arianna, Apollo, immagine, volontà, volontà di potenza, molteplicità, dialettica..... ETERNO RITORNO!!! Decisamente, se dovessi indicare un tema che, con la più alta probabilità, potrebbe portarmi a perdere il senno, direi che questo è l'eterno ritorno e i dubbi ad esso relativi... Avessi trovato una sola definizione concordante con le diecimila altre definizioni di eterno ritorno!
Lasciando da parte le esagerazioni dovute alla leggera schizofrenia pre-esame, credo siano almeno due anni che, questo che Nietzsche definisce "il pensiero più abissale", continua a sfuggirmi non appena penso di averlo afferrato, probabilmente perché, nelle mie manie di stampo hegeliano, sono alla ricerca di un concetto che sintetizzi tutte le varie definizioni che ne sono state date, senza considerare un paio di cose molto importanti: la prima è che i critici possono dare interpretazioni irrimediabilmente contrastanti, alle quali, poi, si va ad aggiungere la mia interpretazione che può essere ancora diversa, la seconda cosa importante (forse la più importante) è che, vista l'origine quasi mistica di questa dottrina in Nietzsche, forse l'eterno ritorno non è stato concepito per essere imprigionato in una definizione convenzionale e pertanto ogni tentativo di esaurirlo in una compiuta teoria fallisce miseramente. 



E fu così che, dopo tanto pensare e interrogarsi dell'esaminanda, la professoressa chiese tutt'altra cosa rispetto all'eterno ritorno...

sabato 28 gennaio 2012

venerdì 27 gennaio 2012

E alla fine non mi riconosco più

E' buffo come i momenti nei quali avrei più bisogno di scrivere, quelli in cui mi sento la testa invasa da pensieri sottili che fanno da sfondo, per intere giornate, alle mie azioni, sono anche i momenti in cui mi blocco di fronte alla tastiera, come se non volessi visualizzare sullo schermo quello che ho dentro... 
Cerco di rilassarmi disegnando ma, dopo poco, mi accorgo che i risultati non sono quelli sperati... 
E allora sento il bisogno di prendere la penna in mano, di sentire la carta sotto le dita e andare a rileggere ciò che precedentemente ho appuntato, in conversazioni con me stessa più o meno lunghe, più o meno sensate.
A volte mi ritrovo davanti delle vere e proprie lettere che, prima o poi, quando certi pensieri non faranno più male, vorrei davvero far arrivare ai legittimi destinatari, nelle condizioni in cui sono, piene di cancellature, di imperfezioni, di ripensamenti... E, in fondo, anche io mi sento così: imperfetta e spesso incoerente. In un solo giorno arrivo a sentirmi cento persone diverse perché al mattino sono sempre stanca e avvilita ed essere di buon umore mi sembra un'utopia. 
Quando metto piede fuori di casa, il più delle volte, divento più allegra, ma si tratta di un'allegria molto strana, che esclude ogni "simpatia" col mondo esterno: cammino per strada ma non sono per strada. A volte penso a quanto devo apparire strana! 
I pomeriggi trascorrono nella mia impegnata indifferenza.
La sera rifletto e qualche volta il solo fatto di riflettere mi sembra motivo di gioia. 
Alla fine, quando vado a letto, non mi riconosco più...

Canzone che mi ispira in questi giorni...

Canzone che mi ispira in questi giorni:


martedì 24 gennaio 2012

Potenziali distrazioni

Quando si studia ogni elemento esterno è una potenziale distrazione a cui appigliarsi per staccare per una attimo la spina al cervello... 
E dunque, oggi, dopo essermi seduta alla scrivania, davanti alla consueta montagnola di libri, ho preso una matita... e mi sono accorta che era spuntata, così com'era spuntata quella che ho preso successivamente! Pertanto mi sono armata di temperamatite e ho affilato le armi... 
Ne è venuto fuori un lavoro accuratissimo, pari solo a quello che riuscivo a fare alle elementari quando temperavo i pastelli e li disponevo nell'astuccio dal più piccolo al più grande! 
A quanto pare so perder tempo anche senza disegnare...
Il capolavoro finale!

lunedì 23 gennaio 2012

Bisogna pur perder tempo... (5)

Questa sera ritorno alle origini, visto che è col caro Goku che iniziai a disegnare...


domenica 22 gennaio 2012

Bisogna pur perder tempo... (4)


I sentieri già tracciati finiscono tutti in vicoli ciechi

Certe volte parlo per frammenti e stasera parlo per frammenti: la verità è fatta di "piccoli duri grani"...
Voglio che mi rileggano la seconda canzone di danza perché possa battermi di nuovo il cuore... Perché il cuore non mi batte più?
Io e la mia immagine e l'immagine della mia immagine: chi è più vera?
Io e la mia immagine: mi guardo negli occhi e vedo il buio. Il buio inghiotte tutto.

Bisogna mantenersi aperti: mi dispongo al contagio!
Volere l'Altro così com'è, irrimediabilmente altro, tragicamente altro... L'Altro è la maledizione dell'umanità, almeno fin quando non te lo ritrovi dentro. 
Io non sono se Tu non sei: per salvarmi posso solo volere l'Altro nella sua alterità ("Volo ut sis").
Nessuno ti salva se non ti salvi da solo. Non c'è salvezza per chi attende la redenzione: puoi solo volere il dolore e danzare mentre vai a fuoco. 
I miei piedi inventano la strada e la strada mi si crea sotto i passi: puoi camminare al mio fianco ma non seguire le mie orme. I sentieri già tracciati finiscono tutti in vicoli ciechi!

giovedì 19 gennaio 2012

Bisogna pur perder tempo... (3)

Lo so che sto proprio rompendo le scatole con questi disegni! Ma diciamo che risultano dalla convergenza di tre fattori: il primo è il fatto che è divertente farli, il secondo è la noia che mi perseguita la sera dopo lo studio e il terzo è la possibilità di esprimermi in un modo alternativo rispetto al discorso, perché, ultimamente, le parole proprio non mi vengono...


mercoledì 18 gennaio 2012

Bisogna pur perder tempo... (2)

C'ho preso gusto a farmi venire le paralisi alla mano destra a furia di tenerla sul mouse... 


Volevo fare il paesaggio bello ma alla fine c'ho piazzato lo zombie!
                                     
                                       
Si ritorna ai vecchi manga!




martedì 17 gennaio 2012

Bisogna pur perder tempo...

Dopo un pomeriggio dedicato a Heidegger e a Nietzsche bisogna pur perder tempo... 
E dunque si disegna:

Il drago (che in realtà, all'inizio, era una nuvola)

I cactus (e il disco volante che non c'entra nulla!)
L'uomo-maschera

domenica 15 gennaio 2012

Aristotele e i suoi nemici

Detto facebookianamente: ho una relazione complicata con Aristotele! O meglio, con il libro Gamma della Metafisica, che ho letto e riletto al fine di ficcarmi in testa il motivo per cui, secondo "lo Filosofo", Eraclito è un imbecille, Anassagora un deficiente, Democrito di certo non è da meno, ma il più infame di tutti i filosofi, il peggiore dei peggiori, per lui, è Protagora! Come abbia osato costui mettersi sotto i piedi il principio di non contraddizione Aristotele proprio non lo capisce! Non se ne fa una ragione! 
Per quanto mi riguarda so solo che a furia di leggere di essenza dell'uomo, essenza del non-uomo, di contrari e contraddittori stanotte sognerò Aristotele che mi rivela le dottrine non scritte di Platone (che c'entra Platone? Non lo so... ma Platone c'entra sempre!)...
Starò forse esagerando con la vita della filosofa solitaria?

sabato 14 gennaio 2012

Sonno cronico

Ci sono giorni in cui ti svegli già con la voglia di tornare a dormire il più presto possibile, giusto per trascorrere poi un'altra nottata a singhiozzo...
Credo sia da un bel po' di tempo che non riesco a dormire molto bene; è come se il mondo continuasse a disturbarmi anche durante il sonno, trovando la strada per intrufolarsi nella mia testa... 
Già il solo fatto di addormentarmi mi risulta difficile: ieri sera, ad esempio, ero tormentata dal concetto di rappresentazione in Hegel e dall'idea della possibile evoluzione di questo concetto. Vi sembra normale!? Mi sono dovuta alzare, dopo essermi girata e rigirata nel letto per più di un'ora, per scrivere, in estrema sintesi, su un'agendina quello che mi girava in testa!
La notte che ne è seguita non è stata delle migliori, con i suoi sogni angoscianti che, appena sveglia, mi hanno fatto temere di trovarmi ancora in qualche strana e spiacevole situazione. 
Dopo una mattinata trascorsa a decifrare, come uno zombie, l'introduzione di Heidegger a Essere e Tempo, ho pranzato e poi mi sono rannicchiata come una specie di ciambella sul letto, dopo essermi avvolta in una coperta... Ovviamente mi sono addormentata e non sono neppure in grado di dire per quanto tempo ho dormito!

giovedì 12 gennaio 2012

Forza centripeta

Mi mancano i discorsi filosofici che mi capitava di fare spesso qualche tempo fa. Ultimamente mi sono concentrata sullo scorrere delle mie giornate, sulle impellenze quotidiane, presa, probabilmente, dalla preparazione degli esami. Ci sono periodi in qui mi perdo nella molteplicità dei piccoli avvenimenti e percorro metaforicamente chilometri e periodi di ritiro, in cui cerco di riportare ad unità i pezzi di me che ho lasciato andare nelle direzioni più disparate. Finché c'è equilibrio tra queste due fasi la mia vita procede senza troppi intoppi; i problemi sorgono nel momento in cui una delle due tendenze prende il sopravvento e, generalmente, è il movimento centripeto a causarmi più spasso squilibri. Fin quando ritorno a me stessa da un "viaggio" ho materiale su cui riflettere, ho qualcosa da rielaborare e consumare, ma se il ripiego avviene quando non c'è nulla su cui riflettere, a qual punto inizio a consumare me stessa, prendo a scavare senza una meta precisa, ad analizzarmi in tutte le direzioni... Il movimento centripeto tende all'annullamento del centro, o meglio, tende ad aprire una voragine senza fondo laddove si trovava il centro!  Cosa cade nella voragine? Tutte le certezze che fanno da base al proprio mondo e insieme alle certezze sprofonda l'individuo stesso...

martedì 10 gennaio 2012

DNA hegeliano

Anno nuovo, vita nuova, voto vecchio... e non posso che tirare un sospiro di sollievo! Credo che almeno per questa sera starò tranquilla, giusto il tempo di riprendermi dalla lunga e snervante attesa, nonché dalla pessima nottata, prima di iniziare a preoccuparmi per gli altri esami... 
Mi sento hegeliana nel dna, non riesco a trovar pace, devo tendere a qualcosa per sentirmi bene e la stasi, per quanto a volte mi appaia desiderabile, mi ucciderebbe: vado di tesi in antitesi e cerco continue sintesi che possono portare il nome delle cose più svariate, negli ambiti di vita più diversi. Certi giorni mi sembra una condanna, altri una specie di benedizione e, se considero che non ho una sintesi definitiva alla quale tendere, non saprei se è più la prima o la seconda. 

lunedì 9 gennaio 2012

Ripetizione!

Torno finalmente all'università, vado al corso, tornata a casa mi rimetto a ripetere... e mi ritorna il raffreddore! Con o senza, però, mi sono fatta le mie sei ore di ripetizione tra un fazzoletto e l'altro: ormai sul mio povero naso sembrano carta vetrata! 
C'è poco da dire: in solitudine si studia meglio e sarà un trauma ritornare alla vita da studentessa "in società", con le scimmie disturbatrici che ti ronzano nella testa.
E intanto so già che mi prenderà l'ansia da esame, perché, in fondo, questo è il primo, pur non essendo il primo in assoluto... 
Vorrei provare per una volta il piacere di essere pienamente tranquilla ma la vedo un'impresa impossibile: ogni occasione è quella buona per temere disastri... Certe volte mi sento molto apocalittica!

sabato 7 gennaio 2012

La maledizione del sabato pomeriggio

Il sabato ed io abbiamo proprio un rapporto speciale! 
Studio per settimane intere, non mi fermo neppure il giorno di Natale e alla fine, arrivata al sabato, sebbene non abbia un cavolo di meglio da fare, non riesco a mettere la testa sui libri e a concentrarmi!
Leggo qualche riga, mi distraggo e, quando riprendo coscienza dopo chissà quali voli pindarici, l'orologio ha fatto un salto di un'ora! 
Me ne sono andata a fare la spesa per protestare contro la nullafacenza... 

venerdì 6 gennaio 2012

Detesto i giovani

Il mio umore va su... Il mio umore va giù... 
L'argomento "giovani" in sociologia mi fa proprio un brutto effetto... 
Detesto i giovani e le loro identità frammentate! 
Detesto i giovani e la loro mancanza di responsabilità! 
Tra i 15 e i 35 anni? Mi manca un bel po'!
Detesto quelle descrizioni generali perché ci prendono: chi detesto nella categoria giovani se non me stessa?!

mercoledì 4 gennaio 2012

Mi tengo il raffreddore!

Mi chiedo perché mai alcuni medicinali debbano fare tanto schifo! Oggi, causa tosse e raffreddore acuto, ho dovuto buttar giù un bicchiere di veleno... In realtà non era proprio veleno, sapeva più di detersivo per i pavimenti, pur essendo una semplice bustina di non so cosa al limone sciolta nell'acqua calda... L'unico risultato è stato un senso di nausea che si è protratto per tutta la giornata: la prossima volta credo che deciderò di morire!

martedì 3 gennaio 2012

Vecchio e nuovo

Ho iniziato l'anno cercando di portare l'ordine nelle mie giornate, di non svegliarmi troppo tardi ma neanche troppo presto, di studiare in maniera regolare, di leggere un po' al giorno e di scrivere di sera... 
Mi chiedo se l'ordine esteriore aiuti in qualche modo a mantenere anche l'ordine interiore o se, piuttosto, non conduca inevitabilmente ad una forma di crisi.
Ho iniziato persino ad abbellire la mia stanza qui a casa (negli ultimi tempi la cosa che compro più volentieri sono i quadri): il mio rapporto coi colori sta cambiando, adesso ho una coperta arancione che mi hanno regalato, ma continuo a vestirmi di nero. Ho accorciato i capelli ma continuo a coprirli col cappello (anche se ne ho comprato uno nuovo).
Vecchio e nuovo convivono a meraviglia; mi sento un'anziana bambina con un anno in più.