sabato 10 febbraio 2024

Riflessioni che non dovrei fare ma faccio lo stesso

Mi dico sempre che non devo scrivere su argomenti di tendenza, ma poi la filosofa che è in me prende il sopravvento e addio buoni propositi! Pensando al tutto il polverone che si sta alzando intorno alla questione raccomandazione in relazione ad Angelina Mango, Sanremo e via dicendo, mi veniva da fare una riflessione. Studiando un pizzico di sociologia culturale, tanti anni fa, mi è capitato di assimilare questa idea: ciascuno di noi nasce, metaforicamente, con una zavorra e un sacchetto di monete, entrambi di peso variabile. Fuor di metafora, il luogo in cui veniamo al mondo, il gruppo sociale, la famiglia etc. ci trasmettono pesi e opportunità (nel senso più ampio possibile, dalla genetica alle possibilità di lavoro e arricchimento, fino ai traumi) e la combinazione di questi fattori non è mai una ricetta che dà risultati sicuri. Non basta dire “ha talento, è di buona famiglia, ha gli agganci giusti” per dedurre “quindi otterrà tutto ciò che vuole nella vita”. È sicuramente più probabile, ma i fattori in campo sono potenzialmente infiniti. Viceversa, è probabile che chi ha talento, ma proviene da una famiglia, da un contesto che non possono offrire sostegno (economico, psicologico, sociale…) non arrivi là dove meriterebbe di arrivare. È tutta questione di probabilità, di c**o direbbe qualcuno… A meno che non si voglia accettare una forma radicale di determinismo, e pure in quel caso ho sempre pensato che noi umani non abbiamo i mezzi per conoscere tutte le variabili in campo. Quel margine di incomprensibile della vita lo chiameremo sempre libero arbitrio e forse è giusto che sia così. Tornando a Sanremo e ad Angelina, sarà pure partita da una posizione privilegiata (e pure qui ci sarebbe da riflettere), sarà pure che, a parità di bravura, ci sono tanti figli di nessuno che non arrivano a Sanremo, ci saranno altre mille ragioni che l’hanno portata lì dove sta… Il punto è che ci sta bene. Se avesse avuto un altro cognome, forse non sarebbe arrivata a Sanremo? E chi può saperlo? Qualcuno ci metterebbe la mano sul fuoco? Mi sposto sul personale e metto il dito in una delle mie tante piaghe, per far comprendere meglio il discorso. Io scrivo e finora ho pubblicato solo per piccole case editrici. Per ragioni che non stiamo qui a indagare, non ho mai pubblicato e forse mai pubblicherò per Feltrinelli, Einaudi, Mondadori e così via. Conosco un pochino i meccanismi dell’editoria, che talvolta mi indignano, ma stamattina ho comprato un libro di José Saramago (Feltrinelli) e di Chiara Valerio (Einaudi). Tralasciando le enormi diversità e le sottigliezze, Saramago e Valerio sono lì per raccomandazione? Per svariati colpi di fortuna? Boh, potrebbe essere. Intanto hanno qualcosa da dirmi, quindi li ascolto. Risulterò forse poco “intellettuale”, ma pure Angelina Mango penso abbia qualcosa da dirmi, quindi l’ascolto.

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