mercoledì 19 ottobre 2011

Se tutte le rose sparissero...

Ho una strana abitudine, quella di rimuginare sulle cose anche a distanza di anni e questo mi succede in maniera particolare quando non capisco del tutto al primo colpo (ammesso che qualcosa si possa capire del tutto al primo colpo)... Esempio: al corso si Filosofia medievale si parlava di Abelardo, della questione degli universali più precisamente e, ad un certo punto, spunta fuori l'esempio della rosa... Se tutte le rose sparissero, il nome della rosa avrebbe ancora un significato? Cosa poteva tornarmi in mente se non il mai del tutto compreso titolo della celebre opera di Umberto Eco?!
Ma lasciando da parte questo singolo caso, c'è un'altra questione che non finirò mai di digerire: quella della necrofilia secondo Fromm. Il motivo è relativamente semplice ovvero è da ricercare nel fatto che mi sento continuamente esposta a questa forma di "devianza"; ogni giorno compio qualche piccola azione che mi spalanca le porte di questo mondo degli amanti delle cose morte ed ogni giorno mi fermo sulla soglia...
E se arrivasse il giorno in cui mi sentissi troppo debole per non cadere a faccia in giù dall'altra parte della porta?

3 commenti:

  1. E' pure sempre possibile rialzarsi. Anzi cadere dall'altra parte della soglia per una volta potrebbe essere la via d'uscita. Poiché una volta varcata la soglia e vinta la battaglia per tornarne aldilà ci si rafforza talmente da "guarire" da qualsiasi forma di devianza...

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  2. ...è anche possibile che una volta caduti dall'altra parte non si riesca più a tornare indietro...

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  3. nulla è irreversibile, solo la morte lo è...

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