mercoledì 23 maggio 2012

Caos a priori



Ogni disegno ha un centro, tutto il resto gli si costruisce intorno e tutto quello che c'è intorno diventa a sua volta centro. 
Un'immagine emerge dal caos più totale: una, due, tre linee a caso e poi la mente inizia a vederci qualcosa, a fare ordine e a imporre le proprie direzioni. 
Il caos è a priori, l'ordine a posteriori. 
Caso o destino? Come, non sono la stessa cosa vista da due angolazioni diverse? Ma esistono entrambi!
Quello che oggi mi appare come caso, domani, retrospettivamente, mi apparirà come destino. 

6 commenti:

  1. Per me il caOs è Movimento... è l'occhio che segue il colore trasformandosi il vertice, linea e curva!

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    1. Un po' una diaspora della forma che nel momento in cui vede la luce in quanto forma già abbandona il caos originario (ai nostri occhi ovviamente!)

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  2. E' come se partorissimo minuscole fibre del nostro essere profondo, come hai ben detto, l'ordine non e' altro che il situarsi o il posizionarsi dell'occhio rispetto allo spazio, e' la presa di coscienza dello sguardo, pero' la sensazione avvolte e' che siano puntini, già in attesa di essere tracciati e riempiti..

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    1. Trovo ci sia molto di kantiano in questa questione caos/ordine...

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  3. Scrivere il proprio brano sul libro del destino dopo che questo sia avvenuto, limitandosi solo a riconoscerlo, è letteratura russa.

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