mercoledì 2 maggio 2012

L'amore e l'attesa

L'ultimo a colpirmi particolarmente era stato il primo di Matrix (visto con dieci anni di ritardo), oggi ho visto un altro film che, nonostante le oltre due ore di durata, mi ha preso dall'inizio alla fine: L'amore ai tempi del colera.
Non sono tipo da tragedie strappalacrime, storie che colano miele da ogni dove o cose del genere e, nel film, non ho trovato nulla di eccessivamente sdolcinato, nonostante il tema portante fosse, ovviamente, quello dell'amore. 
Mi astengo dal raccontare la trama, perché, in fondo, a colpire sono come sempre i particolari, quei particolari che nell'amore sono terribilmente soggettivi e, spesso, non superano i limiti della nostra mente (del nostro cuore se si preferisce) per arrivare all'altro... 
Qui c'è un uomo, un ombra secondo la definizione della donna da lui amata, che attende, e il film non è null'altro che questa lunga attesa, 51 anni, 9 mesi e 4 giorni, durante i quali il protagonista cresce, va con oltre seicento donne, diventa persino ricco ed importante... ma non vive... 
Sarà stato il tema dell'attesa, che mi è molto caro, a colpirmi; ci vuole fermezza d'animo e assenza totale di orgoglio per attendere una persona per oltre mezzo secolo, vederla vivere, amare un'altra persona, avere figli... Una volontà d'altri tempi insomma che mi affascina per la sua lontananza dalla realtà; c'è poco da fare, lasciata libera di scegliere, preferirò sempre l'ideale al reale e, puntualmente, il reale mi colpirà alle spalle!
Anch'io attendo, tuttavia non ho la fortuna/sfortuna di Florentino Ariza, questo il nome del protagonista del film, che ha una donna da attendere, che può vedere, anche se non toccare, ciò che orienta la sua estenuante attesa; io non so cosa attendo e non lo saprò fino a quando questo qualcosa non mi si parerà davanti, se mai accadrà che mi si pari davanti! Non so neppure se il forte sentimento di sospensione, che costantemente mi dice "non ora", si debba placare per un avvenimento o per una persona o per chissà cos'altro!
Strana storia quella del rinvenimento di pezzi di se stessi in racconti narrati da altri...

5 commenti:

  1. L'attesa è terribile se non si sa cosa si attende, invece se si attende la persona amata il pensiero stesso fa sentire come se si stesse compiendo un viaggio per giungere a casa. Ci si sente confortati al solo pensiero della soglia...

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    1. Prima o poi scoprirò cosa sto aspettando! u.u

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    2. Buona fortuna, io purtroppo lo so già T___T addio mondo!

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  2. gran film...gran sentimento...grandi illusioni..al solito poca, pochissima realtà..ciao bel blog

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