sabato 9 luglio 2011

Ritorno

Il viaggio di ritorno è stato più lungo di quello di andata: quasi undici ore e tra le scene più belle c'è una Salerno delle quattro del mattino vista dall'autostrada, un bagno di luci sul mare. 
I giorni di vacanza sono stati lunghissimi e riassumerli sarebbe impossibile ma vale la pena di commentarne almeno uno perché mi ha dato modo di pensare molto... 
Il mercoledì trascorso a Verona è stato particolarmente intenso, perché, oltre a visitare una città mai vista prima, ho rivisto, dopo oltre due anni, una mia vecchia amica. Uno pensa che in due anni chissà quante cose siano cambiate, che magari la lontananza abbia fatto sviluppare due linguaggi talmente diversi da impedire una forma di comunicazione serena... e invece è stato come riprendere il discorso laddove si era interrotto tempo prima. Ci sono rapporti che sembrano congelati, pronti a sciogliersi e riprendere vita al momento opportuno: piccoli miracoli quotidiani che ti rallegrano le giornate. Abbiamo persino fatto una foto insieme (ne è passato di tempo da quando credevo che le foto mi rubassero l'anima!), ma ci è venuto in mente all'ultimo momento, pertanto, al posto di uno degli splendidi sfondi veronesi, alle spalle abbiamo un pezzetto di muro illustrato della stazione, che è bello lo stesso... Nonostante il caldo sono state sei ore insostituibili.
Il resto dei giorni l'ho trascorso tra un'uscita e l'altra e mi sono rilassata a tal punto che il ritorno a casa è stato quasi traumatico. 
Pian piano dovrò tornare alla normalità...

2 commenti:

  1. Sei ore per recuperar due anni son poche, ma siam riuscite a concentrare in quella piccola cornice temporale i confronti più importanti e anche qualche piccola avventura (come l'inoltrarci nei cunicoli asfissianti di quella libreria).

    Comunque sono ancor più dell'idea che la tua "normalità" a cui ritornare debba essere qui trasferita.

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  2. Quella libreria mi ha shockata: il prototipo del labirinto dopo i piani superiori dell'Università di Salerno e la biblioteca de Il nome della rosa!
    La prossima volta ne cercheremo una ancora più intricata, per vedere dopo quanto ne usciamo (ammesso che ne usciamo!).

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